Concorso straordinario 2022: “Di doman non v’è certezza…”

Chi ha già almeno 3 anni di servizio non deve dimostrare ancora qualcosa per ottenere un contratto a tempo indeterminato.

OCCORRE USARE LE GPS COME SECONDO CANALE DI ASSUNZIONE, PARALLELO AI CONCORSI ORDINARI

Invece, con il percorso di stabilizzazione previsto nel prossimo concorso straordinario 2022 per i docenti con almeno 3 anni di servizio, si continua a procedere nell’ottica dell’emergenza e a seguire una logica selettiva difficilmente giustificabile:

● una prova orale con estrazione “just in time” della traccia, cioè senza l’anticipo di almeno 24 ore previsto per il concorso ordinario;

● 2 percorsi di formazione paralleli per i vincitori del concorso, uno dei quali a proprie spese presso le università con esame finale per ottenere 5 cfu;

● la beffa persino per coloro che risulteranno idonei, poiché non potranno rientrare in una graduatoria per future stabilizzazioni né per ottenere l’abilitazione.

Per questo, in attesa che venga definitivamente ripristinato il meccanismo del doppio canale, chiediamo che il bando definitivo del concorso preveda:

  1. l’inserimento a scorrimento nella graduatoria di assunzione per tutti/e coloro che hanno i requisiti di accesso al concorso straordinario;
  2. una prova non selettiva, finalizzata unicamente a stabilire l’ordine di assunzione;
  3. l’estrazione della traccia almeno 24 h prima della prova orale come quanto previsto per il concorso ordinario;
  4. 4. un percorso formativo unico e interamente a carico dello Stato.

ESECUTIVO NAZIONALE COBAS SCUOLA

No all’accanimento contro i docenti sospesi!

Lo stato di emergenza, deliberato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020terminerà il 31 marzo 2022. Come si legge nel sito del Ministero della Salute, “dal 1° aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il green pass base (vaccinazione, guarigione, test). Dal 1° maggio l’obbligo di green pass verrà eliminato”. Ma i docenti non vaccinati o vaccinati senza terza dose, i guariti con una o due dosi che rientreranno a scuola non potranno andare regolarmente in classe e saranno destinati a non meglio precisate “attività di supporto all’Istituzione scolastica”, mentre dirigenti e personale ATA non in regola con l’obbligo vaccinale riprenderanno regolarmente le loro mansioni. Se da un lato è positivo che venga finalmente garantito il diritto alla retribuzione per tutti e il diritto al lavoro per Ata e dirigenti, dall’altro è inaccettabile per i docenti un umiliante e mobbizzante demansionamento della funzione, con il rischio di subire gli arbìtri dei dirigenti. Quando venne introdotto l’obbligo vaccinale per il personale scolastico abbiamo scritto: “l’introduzione dell’obbligo è particolarmente assurda perché circa il 90% del personale è già vaccinato […] Tale livello di vaccinazione, il rispetto delle norme sul distanziamento fisico e l’uso dei dispositivi garantiscono il regolare svolgimento delle lezioni in presenza e in sicurezza”. Quando fu introdotto il GP rafforzato nella scuola il 95% del personale era vaccinato, una delle percentuali più alte tra le categorie lavorative.

Siamo, oggi, di fronte a un accanimento incomprensibile, visto che anche nel periodo di assenza dei docenti non vaccinati i casi di contagio nelle scuole sono proseguiti con numeri significativi, come nel resto della società. Inoltre, è particolarmente assurdo vietare di entrare in classe ai docenti con un tampone negativo (i cui costi, per equilibrare diritto alla salute e diritto al lavoro, dovrebbero essere a carico dello Stato) quando nelle stesse aule vi sono alunni, in numero sicuramente maggiore, non vaccinati e senza obbligo di tampone. In attesa che la Corte Costituzionale risponda al CGA della Sicilia, secondo cui parte del d.l. n. 44/2021 (convertito in l. n. 76/2021) sarebbe in contrasto con gli artt. 3, 4, 32, 33, 34, 97 della Costituzione, chiediamo che tutti gli insegnanti sospesi rientrino a scuola per esercitare, senza alcuna limitazione, la funzione docente. Al tempo stesso, chiediamo che venga comunque prorogato il contratto al personale precario impegnato fin qui nelle supplenze, in modo da rafforzare di fatto l’organico Covid, di cui le scuole hanno particolare bisogno. Il personale interessato può rivolgersi alle sedi locali dei COBAS Scuola per valutare quali forme di tutela poter attivare.

ESECUTIVO NAZIONALE COBAS SCUOLA

Aderiamo il 25 marzo allo “sciopero globale per il clima”

Venerdì 25 marzo sarà il prossimo ” sciopero globale per il clima” indicato da FFF con le motivazioni “non c’è più tempo, il punto di non ritorno è più vicino e la politica continua a fare come fosse niente: alza la voce, facciamo rumore, più delle bombe e delle catastrofi ambientali”.

La Confederazione Cobas aderisce e partecipa a questa giornata di lotta, rilanciando l’urgenza della convergenza tra le realtà impegnate nel contribuire alla trasformazione della società in senso ecologico,ugualitario e cooperativo.

La criminale guerra di aggressione scatenata da Putin all’Ucraina e il riarmo generalizzato che sta suscitando(compresa la deterrenza atomica) mettono praticamente fine alle promesse delle COP-ONU sul Clima e alle ipocrite dichiarazioni degli Stati sulla salvaguardia dell’ecosistema Terra. Solo i costruttori di pace e i popoli conseguenti, possono dar luogo ai cambiamenti epocali senza i quali il Pianeta è destinato alla rovina e all’estinzione.

Le sporche guerre hanno sempre interessi economici rilevanti da pretendere. Nella modernità capitalistica sono in ballo il controllo sulle materie prime occorrenti per dominare i mercati, dalle energie fossili alla terre rare, dai terreni agricoli alle fonti di acqua dolce. Contrastare questo disegno profittuale e distruttivo, significa creare le condizioni di una civiltà basata sull’armonia delle attività umane con la natura, il risparmio di entalpia, l’equilibrio delle risorse: in cui l’energia sia prodotta dalle rinnovabili, l’alimentazione rifugga dai cicli intensivi e dopati, l’acqua torni ad essere un bene comune, i consumi siano morigerati ed ecocompatibili.


LA TERRA C’E’ STATA DATA IN PRESTITO PER LE FUTURE GENERAZIONI,NON LASCIAMO AI DELIRI DI POTENZA DEGLI STATI E ALL’1% DEI RICCHI LA CONQUISTA,UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE E NECESSARIO.


Roma 21.3.2022                   COBAS  Confederazione dei Comitati di Base

Petizione “BOLLETTE ECOLOGICHE, GIUSTE, LEGGERE!”

La Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile sta promuovendo una petizione contro la speculazione di governo e multinazionali sul prezzo del gas in bolletta e per una transizione a fonti energetiche pulite e svincolate dalle logiche imperiali che hanno riportato la guerra in Europa.

Noi la porteremo venerdì 25 in piazza durante lo sciopero globale per il clima. Vi chiediamo di diffondere la petizione online e di raccogliere le firme nelle vostre scuole e tenerci informati tramite cobasbol@gmail.com.

Di seguito trovate il materiale per la raccolta firme a scuola.

PER IL CLIMA, CONTRO LE GUERRE, NON FINANZIAMO LE ENERGIE FOSSILI,

BOLLETTE ECOLOGICHE, GIUSTE, LEGGERE!

I CITTADINI PRENDONO PAROLA, APRIAMO UNA VERTENZA PER INVERTIRE LA ROTTA! NON CI STIAMO AL RICATTO SULL’ENERGIA DELLE GUERRE NAZIONALISTICHE ED IMPERIALI

FIRMA LA PETIZIONE POPOLARE

Parte da oggi una mobilitazione nazionale per far conoscere ai cittadini le truffe che si nascondono dietro gli aumenti di gas e luce ed i mezzi per riprenderci il maltolto. Il Governo Draghi ci illude, facendo credere che risolveremo il problema della dipendenza dall’estero grazie all’aumento della produzione nazionale di gas (che comunque pagheremo allo stesso prezzo) e all’investimento in nucleare nuovo, in ogni caso pericoloso, da attivarsi tra 30 anni. In realtà, se si fosse investito fortemente in rinnovabili, i problemi sarebbero stati certamente minori. Abbiamo un Ministero della FINZIONE ecologica che continua a dare soldi a fondo perduto (20 miliardi) alle multinazionali fossili e non intacca i profitti esorbitanti di cui hanno beneficiato anche durante la pandemia (4,7 miliardi la sola Eni nel 2021). Non solo, enormi partite di gas sono state acquistate ad un prezzo basso ed ora vengono fatte pagare agli attuali valori di mercato a tutti noi cittadini, enti pubblici, piccole imprese. Gli aiuti stanziati sono insufficienti, in parte prelevati da somme che dovevano essere investite in rinnovabili e per giunta solo temporaneamente. Ora viene usata la questione Guerra per giustificare e nascondere tutto ciò: le guerre hanno sempre coperto sporchi interessi, anche questa purtroppo. Le guerre spesso hanno determinato la paralisi delle lotte sociali: non vogliamo che questo accada oggi, per esempio dimenticando quali truffe e ingiustizie si nascondono dentro le nostre bollette. Iniziamo dunque questa battaglia sociale contro il fossile e le guerre con maggior vigore e determinazione.

Bologna 25 marzo 2022 Fridays For Future

Diamo massima diffusione alla manifestazione di Fridays For Future. Invitiamo tutte/i a parteciparvi. Per l’occasione porteremo anche la petizione “Bollette ecologiche, giuste, leggere” della Campagna “Per il clima fuori dal fossile” https://fuoridalfossile.wordpress.com/2022/02/24/petizione-bollette-ecologiche-giuste-leggere%ef%bf%bc/

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FRIDAYS FOR FUTURE – BOLOGNA💚25 MARZO, SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA
⠀Scendiamo ancora in piazza, in centinaia di città del mondo, per chiedere un’unica cosa: azioni urgenti per fermare la #crisiclimatica.
Non ci fermeremo finché non le avremo ottenute.

#PeopleNotProfit è lo slogan scelto in tutto il mondo: basta mettere a rischio il #futuro e la vita di miliardi di persone per nutrire gli interessi di pochi.

Il recente report dell’IPCC ci ha messo davanti ad uno scenario sconvolgente: DOBBIAMO AGIRE SUBITO.

Se anche tu vivi sul pianeta Terra, tutto questo ti riguarda. In Italia sono state organizzate manifestazioni in tutte le piazze, cerca la tua città nella mappa e unisciti a loro!⚡🤟

#EarthFor99
https://www.facebook.com/fridayforfuturebo/
https://www.instagram.com/p/CbKgrFsNfSk/

25/26 MARZO Per il Clima, Contro la Guerra, Per il nostro futuro. I COBAS A FIRENZE

La CONFEDERAZIONE COBAS aderisce e partecipa alla manifestazione del 26 Marzo 2022 che conclude “l’INSORGIAMO TOUR”, promosso dal Collettivo di Fabbrica GKN.

Una manifestazione che non è solo una dimostrazione di solidarietà nei confronti di una vertenza che ha visto protagonisti i lavoratori e le lavoratrici di questa fabbrica fiorentina, ma è parte di un percorso di costruzione di relazioni tra lotte, vertenze e aspirazioni.

La manifestazione del 26 Marzo è in diretto collegamento con lo SCIOPERO per il CLIMA convocato il 25 Marzo e al quale la Confederazione Cobas contribuirà con la partecipazione a tante iniziative locali insieme ai comitati e alle reti che da anni si battono per la tutela e la difesa del territorio.

 Due giornate di lotta quindi che si fondono con la più generale preoccupazione verso i venti di guerra nei quali siamo precipitati nelle ultime settimane e le quali potrebbero essere una occasione per lanciare una generale mobilitazione per la lotta contro il carovita e i costi di una guerra che pagheranno tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici del nostro Paese.

 Roma 15/03/2022

CONFEDERAZIONE COBAS

PER INFO clicca qui

Fermiamo la guerra , fuori le truppe russe dall’Ucraina

Condanniamo l’invasione dell’Ucraina scatenata da Putin e chiediamo l’immediato “cessate il fuoco”, il ritiro delle truppe russe e l’apertura delle trattative per una pace duratura.

E condanniamo anche la messa in allerta dell’arsenale nucleare russo e l’attacco alla centrale nucleare ucraina, con il rischio concreto di una catastrofe umanitaria e ambientale

Manifestiamo la nostra solidarietà al popolo ucraino aggredito e siamo al fianco di quella parte del popolo russo che, nonostante migliaia di arresti, si oppone all’invasione dell’Ucraina.

Siamo contro la Nato, le cui politiche espansionistiche in Europa, dopo il dissolvimento dell’Urss, hanno fornito il pretesto alle mire neo-imperiali putiniane per invadere l’Ucraina.

Contro il riarmo generalizzato, chiediamo il disarmo nucleare e bellico a livello planetario, dagli arsenali russi e cinesi a quelli USA e Nato e degli altri paesi con armi nucleari.

Diciamo NO alla decisione dei governi europei e di quello italiano di intervenire nel conflitto inviando armi all’Ucraina, NO all’utilizzo logistico e operativo di qualsiasi base militare sul nostro territorio.

Vogliamo un’Europa di pace e di accoglienza per tutti i popoli e per il pieno sostegno ai profughi.

Siamo contro l’economia di guerra e il carovita, per la fine dello stato di emergenza e per la riduzione delle spese militari.

Chiediamo l’invio dei “caschi blu” dell’ ONU per garantire la sicurezza dei corridoi umanitari.

14 marzo 2022

Esecutivo Nazionale Confederale COBAS

Campagna Fuori dal fossile – Presidio Ravenna contro Cingolani ed ENI –il giorno dopo

Alcuni link della manifestazione di ieri.

Blitz del Ministro CingolEni a Ravenna

Campagna Fuori dal fossile – Presidio Ravenna contro Cingolani ed ENI – 12 marzo ore 11

Sosteniamo il presidio della campagna “Per il clima fuori dal Fossile” perché condividiamo l’idea che la dipendenza dalle energie fossili sia una delle cause principali del conflitto in corso. L’attuale Ministro Cingolani, invece, sta giocando nell’interesse dell’ENI a rimandare all’infinito la necessaria transizione energetica alle rinnovabili. Se volete partecipare, scriveteci a cobasbol@gmail.com 

https://www.facebook.com/events/1107703086682462?ref=newsfeed

Presidio Ravenna contro Cingolani ed ENI

Ravenna. La Campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile” convoca una manifestazione – presidio in Piazza del Popolo per il 12 marzo

La Campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile” convoca a Ravenna per sabato 12 marzo alle ore 11 una manifestazione-presidio in Piazza del Popolo per far sentire la propria protesta. Un portavoce assersice: “Una manifestazione organizzata da chi non vuole assoggettarsi alle scelte ambientali e sociali distruttive e all’inganno delle operazioni di “riverniciatura verde”, e non intende subire passivamente i venti di guerra, che nella dipendenza energetica trovano una delle cause principali. Invitiamo tutte e tutti a partecipare e divulgare l’iniziativa, portando con sé anche i simboli della Pace”.
Durante la manifestazione verrà lanciata la petizione per la riduzione delle bollette proposta dalla Campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile”.
Nella nota stampa diffusa dalla Campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile” si legge quanto segue:

“La drammatica fase storica che sta vivendo tutta l’Europa, con il catastrofico precipitare degli eventi in Ucraina, ha fra le sue cause principali la feroce contesa per le risorse energetiche.

Contrariamente a quello che affermano gran parte del mondo economico, le principali istituzioni e buona parte dell’informazione, non sarà con il ricorso alla moltiplicazione delle trivellazioni in Adriatico, Pianura Padana e in quasi tutta Italia (con conseguente irreversibile devastazione ambientale), e tantomeno con il ritorno al carbone o con il rilancio del nucleare, che ci libereremo dalla dipendenza energetica e dalle crisi internazionali ad essa collegate.

Senza contare che neppure i già timidi obiettivi europei e mondiali di decarbonizzazione e contenimento del riscaldamento del pianeta falliranno miseramente, se la strada dell’alternativa non verrà intrapresa.

Solo un vero programma di riduzione delle fonti fossili e di progressiva fuoriuscita da esse, e lo sviluppo di un nuovo modello energetico basato sulle rinnovabili, sulle comunità energetiche, su un serio piano di risparmio e sulla tutela dell’ambiente, può dare alle future generazioni la speranza per l’ avvenire.

ENI e gli altri colossi dell’ energia sono diventati il vero governo del nostro Paese, e le Istituzioni nazionali e locali sono in gran parte asservite alle loro scelte, che porteranno al peggioramento della già drammatica crisi ambientale e a sempre maggiori pericoli per l’umanità intera.”

ADERIAMO ALLO SCIOPERO FEMMINISTA E TRANSFEMMINISTA DELL’8 MARZO

Mobilitiamoci per contrastare lo sfruttamento e la precarietà, per affermare il diritto al reddito universale di autodeterminazione e per la difesa della scuola pubblica. Nelle nostre lotte è indispensabile tenere conto del punto di vista di genere, a partire dal riconoscimento della divisione sessuale del lavoro e dell’imposizione alle donne del lavoro di riproduzione e di cura, nodi fondanti dell’organizzazione capitalistica patriarcale, lavoro ulteriormente aggravato negli ultimi due anni dalla gestione privatistica e familista della pandemia. 

Anche attraverso la scuola passa un modello educativo e istituzionale che può legittimare la visione patriarcale della società e le discriminazioni di genere. Per questo l’8 marzo ci mobilitiamo: 

  • contro la retorica dell’insegnamento come lavoro di cura e come occupazione contigua al lavoro domestico-familiare e per questo scarsamente retribuita;
  • contro l’uso sistemico del precariato che da anni tiene in piedi la scuola italiana in una logica di sfruttamento indiscriminato che va a colpire in modo determinante la componente femminile;
  • contro l’alternanza scuola-lavoro che veicola precarietà e sfruttamento ed è causa di infortuni e di morte;
  • contro ogni discriminazione e violenza di genere, contro l’omolesbobitransfobia perché la scuola sia un luogo sicuro per le persone che ci lavorano (in particolare donne e soggettività LGBTQI+)  e per gli/le/* studenti che hanno diritto ad un ambiente accogliente in cui si promuova l’educazione di genere, all’affettività, alla sessualità, al rispetto; contro le ingerenze esterne nella scuola e  i tentativi di condizionamento da parte di organizzazioni fondamentaliste e clerico-fasciste;
  • contro ogni forma di autoritarismo delle/dei dirigenti e di competizione sfrenata portati dalle ultime riforme della scuola, contro il sistema di controllo che si è venuto a creare con gli strumenti della valutazione (RAV, Invalsi) e i dispositivi premiali che condizionano fortemente la libertà di insegnamento e le relazioni all’interno dell’ambiente scolastico;
  • contro ogni ingerenza del privato nella scuola pubblica statale che deve essere laica e gratuita per tutt*;
  • contro la dad che penalizza fortemente l’apprendimento delle/degli studenti e costringe le donne a spazi e tempi che non prevedono soluzione di continuità fra lavoro e lavoro di cura;
  • contro la guerra, espressione estrema della violenza patriarcale, contro il riarmo e le spese militari. Fermiamo le guerre nel mondo, fermiamo la guerra in Ucraina.

Aderiamo allo sciopero globale femminista e transfemminista dell’8 marzo, strumento politico, intersezionale, internazionalista, in grado di unire e sostenere le lotte locali e le lotte transnazionali mettendo in relazione soggettività diverse e sfruttate in tutto il mondo e denunciando l’intersezionalità dello sfruttamento patriarcale che non è solo sessista ma anche classista e razzista .

Invitiamo tutt* a partecipare allo sciopero dell’8 marzo e segnaliamo questi appuntamenti territoriali:

  • h 9:00–12:00 in Piazza Maggiore per il presidio organizzato da Non Una di Meno Bologna;
  • h 9:00 presidio sotto la prefettura di Bologna organizzato da Cobas e SGB;
  • h 17:00 ritrovo in Piazza XX Settembre per il Corteo femminista e transfemminista.

Cobas Scuola Bologna