Tabù e Greenwashing, ovvero “la missione 100 città nelle scuole” secondo il Comune di Bologna

Il 20 Aprile abbiamo partecipato ad un’iniziativa promossa dallo Showroom comunale  Energia e Ambiente  sito presso l’IIS Aldini-Valeriani dal titolo “La missione ‘100 città nelle scuole’ – Riflessioni per un’educazione alla neutralità climatica”. Nel corso dell’evento, l’assessora Anna Lisa Boni con delega alla transizione ecologica e l’assessore Daniele Ara con delega alla scuola e all’educazione ambientale proponevano un dialogo con il corpo docente rispetto alla “trasformazione ecologica” della città.

Nello stesso incontro ci veniva detto che il 22 aprile è la Giornata della Terra, che non si possono avere approcci verticali e settoriali rispetto all’emergenza climatica, che la partecipazione della cittadinanza è fondamentale per la co-progettazione, la co-realizzazione, per il Piano di azioni e il Piano di Investimento di nuovi progetti. Il focus dei due assessori era, infatti, il coinvolgimento attivo della cittadinanza e delle generazioni più giovani nella produzione di idee e nella formulazione di nuovi linguaggi.

Tuttavia, le presentazioni restituivano uno scenario per chi scrive straniante, in quanto il dibattito avveniva a meno di 1000 metri dagli alberi abbattuti per far spazio al Passante di Nuova Generazione, quella stessa generazione che ha già condannato la classe dirigente per le attuali politiche ambientali.

La contraddizione è stata chiara fin da subito, non solo a noi, e quello che era a tutti gli effetti un tentativo maldestro di cooptazione si è trasformato in una svestizione del re che dopo due ore di confronto era assolutamente nudo.

Non siamo stati gli unici né i primi a svelare che le slide esposte erano in aperto contrasto con opere dannose e inutili come il Passante e che l’idea che si possa insegnare alle nuove generazioni ad essere propositive è in antitesi con le stesse politiche di un’amministrazione che, dopo aver preso la decisione, apre il confronto con la cittadinanza solo sugli eventuali orpelli per abbellire i suoi progetti, alla faccia della co-progettazione e della co-realizzazione.

Il Passante, infatti, trascina con sé una valanga di opere che aumenteranno sempre di più il consumo di suolo, le emissioni di CO2 e di altri inquinanti nell’aria, insieme al numero di veicoli in circolazione.

Entrambi gli assessori hanno risposto che il contesto scolastico impone di pensare a come discutere di tutto ciò con studenti e studentesse, esibendo i numeri e il dibattito sull’opera, così da promuovere un nuovo modo di pensare. Ringraziamo del consiglio, non mancheremo, quindi, di esibire i numeri che la stessa Società Autostrade presenta rispetto all’opera, come ad esempio l’aumento di 1850 tonnellate annue di CO2 dovute ai 25.000 veicoli in più al giorno rispetto ad oggi.

Già solo per questo, ci permettiamo di dubitare del fatto che raggiungeremo l’obiettivo “della neutralizzazione delle emissioni della città entro il 2030”, cioè tra 7 anni. Traguardo che, come la famosa pelle dell’orso, l’amministrazione intende andare a vendere nelle scuole.

Anzi, per dovere di completezza, ci toccherà insegnare piuttosto cos’è il greenwashing e come riconoscerlo, specialmente quando ci viene detto di veicolare contenuti falsamente rassicuranti alle nuove generazioni.

Apprendiamo comunque con piacere che il Comune proseguirà nella sua opera di interlocuzione con le scuole sui temi ambientali: abbiamo la certezza che non mancheranno altri momenti di partecipazione attiva della cittadinanza nel criticare un’opera che la Storia sta già condannando.

Bologna, 21 aprile 2023

Amanda

Cobas Scuola Bologna

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