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CONVEGNO CESP SCUOLA: L’EDUCAZIONE AMBIENTALE OLTRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE, Educare ai conflitti ambientali

Giovedì 26 ottobre 2023 ore 8.30 – 16.30 (in presenza)
IIS Belluzzi – Fioravanti Via Giovanni Domenico Cassini, 3, Bologna

Piattaforma SOFIA: ID 77090

Programma della giornata

8.30- 9.00 Iscrizioni e registrazione
Introduce e coordina Matteo Vescovi, CESP Bologna Federico Fabiano, CNR – Isac Bologna
Futuri climatici: il punto sulla crisi ecologica e gli scenari dell’IPCC
Alessandro Palmi, CESP Bologna
L’energia: un glossario per la decrescita
10.50-11.10 Pausa caffè
Emanuele Leonardi, Università di Bologna Università di Bologna
Oltre lo sviluppo sostenibile: dalla crescita verde ai movimenti per la giustizia climatica
Wu Ming 2, scrittore
L’Emilia-Romagna: da illusorio modello a hotspot della crisi climatica. Quale futuro immaginare?

Dalle 13 Pranzo a buffet
14.00-15.30 Laboratori didattici (sessioni parallele) Attivabili a fronte di un numero minimo di iscritte/i.

a. Scuola primaria: proposte di educazione ambientale nell’epoca dei cambiamenti climatici.
b. Esperimenti in laboratorio sui cambiamenti climatici, adattabili a diversi livelli scolastici.
c. Riconoscere e decostruire le fake news del negazionismo climatico per l’educazione civica nelle scuole secondarie.
d. Guerre ed energia: un laboratorio sulle carte geografiche. A cura di Antonio Mazzeo.
e. Strategie di ecodesign per lo sviluppo di prodotti ecocompatibili. Attività didattica per le scuole secondarie.
15.30 – 16.30 Restituzione e confronto in plenaria

16 settembre FIRMADAY REGIONALE

Care e cari,il Comitato contro ogni autonomia differenziata, di cui noi siamo componenti e sostenitori, ha iniziato il percorso per una Legge regionale Emilia-Romagna di Iniziativa Popolare che chiede l’interruzione dei negoziati dell’Emilia-Romagna che hanno portato alle pre-intese siglate nel 2019 e che vengono trasportate come valide dal DDL Calderoli nell’attuale legislatura.

Questa LIP regionale E-R rappresenta

  • un atto dovuto verso tutte e tutti i 3224 firmatari della Petizione Popolare per il ritiro della Risoluzione del 2018, mai discussa con un atto antidemocratico della giunta regionale, che dava mandato al Presidente di Giunta Emilia-Romagna per negoziare con il governo ulteriori e particolari forme di autonomia per l’art.116 c. 3, Cost.
  • richiesta di coerenza da parte di chi oggi ostenta contrarietà al DDL Calderoli che in realtà trasformerà in definitive le pre-intese  del 2019;
  • incitamento a cittadini e cittadine delle regioni, che hanno espresso parere negativo al DDL, di attivarsi, con strumenti di partecipazione popolare, per impedire ai Presidenti di negoziare con queste norme.

Vi chiediamo di

  • di firmare la LIP  Regionale ma soprattutto di invitare altri a firmarla propagandandola il più possibile;
  • non accontentiamoci col dire “ io l’ho firmata “ ma impegnamoci anche coinvolgere parenti, amici e chiunque possa essere informato perché non esiterà a schierarsi.

Sabato mattina, 16 settembre    FIRMADAY REGIONALE banchetti per la raccolta firme in ogni capoluogo di provincia ed in alcuni comuni più grandi ( allegato con sedi e orari).

A BOLOGNA IN VIA RIZZOLI 9.30 -12.30

Dal 17 settembre in poi si comincerà la raccolta in tutti i comuni dell’Emilia-RomagnaL’aggiornamento di sedi e date lo troverete sulla pagina FB del Comitato regionale    https://www.facebook.com/noademiliaromagnaUsiamo questa settimana per diffondere più possibile il FIRMADAY REGIONALE

PERCHE’ L’ALGORITMO NON FUNZIONA

14/09/2023

Per il terzo anno abbiamo osservato e sperimentato le assegnazioni delle supplenze tramite algoritmo. Non lo credevamo possibile, eppure l’esperienza di questo settembre è risultata essere ancora peggiore di quella degli anni precedenti, in quanto oltre ai consueti problemi già registrati in passato, che abbiamo più volte denunciato e che ripercorreremo anche nel corso dell’articolo, si sono andati a sommare enormi disagi dovuti alla sovrapposizione di queste procedure con quelle per le immissioni in ruolo. Sovrapposizione che è dipesa esclusivamente dalle scadenze fissate dal Ministero, con conseguenze importanti sulla vita di precarie e precari.

L’introduzione dell’algoritmo per le supplenze era coincisa con l’altro provvedimento che ha profondamente cambiato la gestione del precariato scolastico, ovvero la costituzione delle graduatorie provinciali per le supplenze, le GPS (OM 60 10 luglio 2020).

Come funzionava prima? Le supplenze venivano attribuite dalle GAE e, in caso di esaurimento o incapienza delle stesse, in subordine si procedeva allo scorrimento delle Graduatorie d’Istituto. Tutti coloro che non erano iscritti in Gae (molti, soprattutto nel Centro e nel Nord Italia) potevano ricevere chiamate per proposte di supplenza al massimo dalle 20 scuole in cui erano inseriti nelle relative GI. L’espressione “ricevere chiamate” va intesa in senso letterale: le prime settimane dell’anno scolastico, infatti, erano segnate dall’ansia di essere contattati dalle scuole tramite mail, ma più frequentemente con telefonate. Il cellulare squillava e la chiamata non doveva essere persa e soprattutto si sperava che fosse quella della scuola desiderata, anche perché una risposta affermativa o meno era richiesta in tempi immediati. Spesso ci si trovava ad accettare la prima proposta ricevuta, nella paura di non riceverne altre, magari di una scuola a 40 km di tortuosa distanza, mentre l’istituto agognato poteva non aver ancora iniziato a cercare i propri supplenti. Perché la situazione era questa: caotica, incontrollabile e ben poco trasparente.

Per questi motivi negli ultimi anni si erano cominciate a sperimentare pratiche diverse, talvolta richieste dai precari stessi (come nel caso del Coordinamento dei precari della scuola di Bologna nel 2016) che prevedessero l’assegnazione delle supplenze tutte in unico momento, con i docenti in presenza, divisi per classi di concorso e scaglioni di punteggio. Grazie a queste assegnazioni unificate, se non sempre si guadagnò in caoticità, tuttavia i precari ottennero molto in autodeterminazione e trasparenza. Tale dispositivo aveva tuttavia bisogno di essere normato, e restava il limite di scelta delle 20 scuole.

L’istituzione delle GPS rispose ad entrambe le esigenze: definì, almeno per le supplenze annuali, un momento di assegnazione comune a tutti gli istituti, dove, con quadro delle disponibilità alla mano e “dati costantemente aggiornati per dare conto delle operazioni effettuate” i docenti avrebbero potuto scegliere il proprio incarico sulle sedi di tutto il territorio provinciale.

All’avvio dell’a.s. 2020/2021, tuttavia, questa prospettiva, salvo in pochissimi casi, non poté concretizzarsi. Nella situazione pandemica di quel momento per effettuare le assegnazioni ogni ufficio scolastico adottò modalità differenti. Molti sperimentarono piattaforme informatiche, talvolta realizzate ad hoc, rinunciando alle convocazioni in presenza (sebbene talvolta gli stessi uffici organizzassero in presenza quelle del personale ATA). Fu un punto di non ritorno.

L’anno successivo fece il suo ingresso “l’algoritmo” tramite un’unica piattaforma certificata dal MIUR e proposta per tutto il territorio italiano. E da quel momento, l’assegnazione delle supplenze è tornata ad essere caotica, incontrollabile, e ben poco trasparente.

L’algoritmo per le supplenze, ha, nei fatti, un grande difetto: premia i docenti con punteggi più bassi. Questo accade perché il sistema scorre le graduatorie fino a che, incontrando le preferenze espresse dai docenti, non riesce ad assegnare tutte le supplenze. Se un docente non ha dichiarato la sua disponibilità per lavorare in una scuola per la quale il suo punteggio gli darebbe diritto a prendere una supplenza, viene “saltato”. Una situazione analoga a quando durante le convocazioni unificate l’insegnante sceglieva di non rispondere ad una proposta di assunzione. Tuttavia, al turno di nomine successive, l’algoritmo riparte dall’ultima persona assegnataria nell’operazione precedente. La norma, che nell’ultimo anno è stata oggetto di un grande dibattito, tuttavia non è nuova ed esisteva già anche nelle vecchie modalità di assegnazioni dal vivo. E allora com’è possibile che una regola tutto sommato secondaria nelle modalità in presenza sia diventata drammaticamente significativa nell’utilizzo di una piattaforma?

Questo è avvenuto perché il sistema algoritmico, con l’espressione delle preferenze a scatola chiusa, spesso senza avere nemmeno chiaro il quadro delle disponibilità e senza la possibilità di aggiornare le proprie scelte nel corso delle operazioni al variare di esso, ha incrementato significativamente il numero delle rinunce che si vanno a verificare. E dunque le riassegnazioni più in basso nelle graduatorie.

La tendenza delle assegnazioni tramite algoritmo a produrre rinunce e dunque “salti” nelle graduatorie è emersa con evidenza in questi anni, tuttavia, coloro che chiedevano un ritorno delle assegnazioni in presenza sono stati bollati come anacronistici al limite dell’oscurantismo. E al terzo anno di applicazione, non solo il Ministero non ha proposto nessun intervento, ma è riuscito addirittura ad orchestrare una situazione che ne ha fortemente incrementato le conseguenze negative.

Con un incredibile tempismo, infatti, quest’anno le procedure per l’espressione delle disponibilità per le supplenze sono state anticipate a metà luglio e sono state fatte coincidere con quelle di immissione in ruolo da concorso ordinario prima e da straordinario bis subito a seguire. I neoimmessi, mentre sceglievano le provincie e poi, a cavallo di un weekend, gli istituti, si sono trovati a compilare, per sicurezza personale, anche la disponibilità per le GPS. Quando, qualche giorno dopo hanno ottenuto una sede per l’immissione in ruolo non tutti hanno ritirato la propria disponibilità per le supplenze. Non solo è mancato un avviso ufficiale – le informazioni sono girate grazie ad un passaparola e alle segnalazioni di alcuni uffici scolastici – ma talvolta sono intervenuti problemi tecnici sulla piattaforma, e dopo una certa data l’opzione di ritiro è stata addirittura tolta.

La situazione si è chiarificata addirittura un mese dopo, quando a fine agosto gli uffici scolastici hanno pubblicato gli esiti delle assegnazioni da GPS ed è diventato evidente il fatto che molti posti erano stati assegnati a docenti che avrebbero rifiutato in quanto destinatari di incarichi a tempo indeterminato. Sotto di loro docenti “saltati” per mancanza di disponibilità. E queste supplenze falsamente occupate a chi sono andate? A insegnanti con punteggi più bassi, incontrati dall’algoritmo al secondo o terzo turno di nomine, mentre persone che lavoravano da anni non hanno ricevuto nessun incarico.

Da un certo punto di vista l’algoritmo funziona benissimo: per strappare un titolo propagandistico sui giornali di fine agosto basta che la procedura sia partita e che per ogni supplenza ci sia un nome. Si vuol far credere di essere stati veloci, ma non è vero, perché non appena i riflettori sull’avvio dell’anno scolastico verranno girati altrove, le rinunce e i salti porteranno a procedere con decine di turni di convocazioni fino a dicembre, come accaduto negli ultimi anni. Si prendono il merito di essere stati efficienti, ma in realtà il lavoro di compilazione è tutto sulle spalle dei precari, a cui va anche la colpa di “aver sbagliato a compilare le domande”. Si vuole dare la parvenza di giustizia e trasparenza, ma la verità è che per l’algoritmo un nome vale un altro, indipendentemente da graduatorie o storie personali e lavorative, senza spazi di autodeterminazione e rispetto del proprio lavoro. Ecco perché non funziona.

Silvia Casali  COBAS Scuola Bologna

SOLIDARIETA’ AL COLLEGIO DEI DOCENTI DI QUILIANO

8 settembre 2023

Esprimiamo solidarietà e pieno sostegno al Collegio delle docenti e dei docenti dell’Istituto comprensivo di Quiliano che si è espresso all’unanimità contro il progetto “Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti” che prevede la realizzazione di un rigassificatore a Vado ligure, nella provincia di Savona, e per questo ha subito le gravissime minacce del presidente della regione Liguria che ha chiesto l’intervento disciplinare del Ministro dell’istruzione e del merito.

La delibera del Collegio testimonia che è possibile interpretare il rapporto scuola-territorio in modo differente dalla subordinazione agli interessi del tessuto imprenditoriale, sempre intrecciato con il mondo della politica, che si è imposta come architrave dei processi di trasformazione della scuola. Da anni infatti in modo sempre più martellante (e bipartisan) viene affermato che la scuola, la scuola della cosiddetta e presunta autonomia deve adeguarsi alle esigenze del territorio inteso unicamente come tessuto economico produttivo e deve quindi monitorare e adeguarsi ai bisogni delle imprese orientando la propria azione educativa alla formazione della futura manodopera piuttosto che al libero e pieno sviluppo della persona.  Per una volta invece la scuola a Quiliano si è fatta interprete di un’altra accezione del termine territorio, certamente più in sintonia con le finalità della scuola pubblica, partendo dalle preoccupazioni e dei bisogni della popolazione ignorati dal potere politico, schierandosi a difesa della salute e del futuro delle giovani generazioni, della tutela del territorio e contro il suo sciagurato sfruttamento per ragioni di profitto.

Il tentativo scomposto di subordinare l’autonomia della scuola al potere politico regionale  (un monito su ciò che potrebbe accadere con l’attuazione dell’autonomia differenziata), che non esita a definire le colleghe e colleghi “nemici della scienza”, permette di comprendere quanto sia importante e quanto possa diventare incisiva e scomoda la pratica dell’educazione ambientale quando focalizza lo sguardo anche su ciò che accade nel territorio e coinvolge in prima persona studenti e docenti. Proprio per questo è particolarmente significativa, coraggiosa e coerente l’intenzione del Collegio di  disertare ogni proposta di educazione ambientale, civica e di tutela della salute che pervenga dagli Uffici Regionali della Liguria. E’ sempre più evidente infatti, in Liguria come in Emilia Romagna e nell’intero territorio nazionale, la contraddizione tra la crisi del modello di sviluppo che emerge dalla riflessione sul disastro ecologico della nostra epoca e le scelte politico-economiche di gestione dei territori che rimangono fondate su quello stesso modello di sviluppo e sugli interessi economici che  lo governano. E’ tempo dunque di prendere la parola anche contro il greenwashing dilagante nelle scuole, portando alla luce le incongruenze tra i tanti progetti di educazione ambientale che vengono proposti dall’esterno e le responsabilità materiali degli stessi soggetti nella  gestione dei territori.

A Bologna come a Ravenna facciamo tesoro della protesta dell’istituto di Quiliano per intrecciarla con il nostro attuale  impegno a portare  nelle scuole e nel dibattito pubblico le voci critiche inascoltate che denunciano i danni alla salute e all’ambiente provocati dai progetti nefasti che incombono sui nostri territori: dall’allargamento dell’asse autostrada-tangenziale a Bologna, al rigassificatore di Ravenna, al raddoppio del metanodotto Massafra-Minerbio e ai tanti progetti di cementificazione e sfruttamento di un territorio fragile a rischio alluvioni.

COBAS SCUOLA BOLOGNA COBAS SCUOLA RAVENNA

TITOLI DI ACCESSO DOCENTI

Per poter partecipare ai concorsi o iscriversi alle graduatorie scolastiche sono richiesti determinati titoli di accesso. (Qui la pagina del MIM relativa ai titoli di accesso https://www.miur.gov.it/titoli-di-accesso).

SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA

  • Laurea in Scienze della formazione primaria (titolo abilitante all’insegnamento – art. 6, Legge 169/2008);
  • Diploma Magistrale o Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico o Diploma sperimentale a indirizzo linguistico conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 (titolo abilitante all’insegnamento – DM 10 marzo 1997).
  • A partire dall’anno 2020 è possibile, per chi è iscritto a Scienze della Formazione Primaria inserirsi nella seconda fascia delle graduatorie provinciali delle supplenze (GPS) anche prima del conseguimento del titolo (O.M. 60/2020, riconfermata in ultimo da OM 112/2022). Nello specifico si tratta di studenti che nell’anno di composizione delle GPS (nell’anno accademico 2021/2022 per le GPS attualmente valide) risultano iscritti al terzo, quarto o al quinti anno del corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, avendo assolto – rispettivamente – almeno 150, 200 e 250 CFU entro il termine di presentazione dell’istanza.

SCUOLA SECONDARIA DI I e II GRADO

I requisiti di base richiesti in tutte le procedure che riguardano la scuola secondaria sono contenuti in due tabelle pubblicate nel documenti ministeriali DPR 19/2016 e DM 259/2017. In sintesi si tratta di: 

  • Titolo di laurea (Laurea di Vecchio Ordinamento, Laurea Specialistica o Magistrale di Nuovo Ordinamento, Diploma accademico di II livello, Diploma di Conservatorio o di Accademia di Belle Arti Vecchio Ordinamento -DPR 19/2016 e DM 259/2017); non è sufficiente la Laurea triennale.
  • Congiuntamente al possesso del titolo di laurea (o analoghi) è necessario aver conseguito determinati CFU/CFA riportati nelle tabelle suddette (DPR 19/2016 e DM 259/2017)
  • Diploma di scuola superiore (DPR 19/2016 e DM 259/2017): solo per gli insegnanti tecnico-pratici.

Per alcune procedure riguardanti la scuola secondaria sono necessari ulteriori 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Per questi si rimanda ad una trattazione specifica.

INSEGNANTI DI SOSTEGNO

I medesimi titoli sopraelencati sono necessari anche per partecipare alle procedure specifiche riguardanti gli insegnanti di sostegno, per i quali si rimanda ad una trattazione specifica.

Come controllare il possesso dei titoli?

  • Per insegnare nella scuola dell’infanzia e primaria si dovrà pertanto verificare il possesso della laurea in Scienze della Formazione Primaria o (in alternativa) il possesso del diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002. Esclusivamente al fine dell’assegnazione delle supplenze sono considerati anche coloro che sono iscritti al terzo, quarto o quinto anno di corso di laurea di Scienze della Formazione primaria e hanno conseguito rispettivamente 150, 200 o 250 CFU entro la data di iscrizione delle GPS attualmente in vigore (OM 60/2020, OM 112/2022).
  • Per la scuola secondaria invece la verifica del titolo risulta meno lineare perché prevede il possesso combinato di un titolo di laurea e determinati crediti riportati in due tabelle ministeriali diverse (che dovranno essere verificate entrambe). Riportiamo dunque un esempio per seguire la procedura passo passo.

Esempio: posso insegnare italiano? In quali istituti?

Per verificare il possesso dei titoli:

  1. Aprire la tabella A contenuta nel DPR 19/2016

La tabella riporta i codici e i nomi delle classi di concorso, le lauree che costituiscono titolo di accesso a quelle classi di concorso, note di chiarimento sui crediti necessari e gli indirizzi di studio scolastici a cui le classi di concorso danno accesso (ovvero quali discipline in che tipo di istituti scolastici possono essere insegnate),

  1. Cercare all’interno, nelle colonne “Requisiti di accesso classi di abilitazioni” il proprio titolo di studio. Se si hanno dei dubbi ricontrollare il proprio attestato di laurea o di diploma. 

Es. ho una laurea in lettere moderne, sul mio attestato di laurea la dicitura è LM 14 – Filologia moderna

  1. Nelle prime due colonne è indicato il codice e il numero della classe di concorso a cui il possesso del titolo permette l’accesso (es. A-12 “Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado). 
  2. Nell’ultima colonna sono indicate le materie e le scuole in cui è possibile insegnare con questa classe di concorso (es. A-12: Liceo Artistico, Liceo Linguistico, Liceo Musicale e coreutico etc…)
  3. Controllare eventuali annotazioni numerate ed esplicitate nella colonna “Note”. In questo spazio vengono indicati i crediti necessari o eventuali titoli congiunti

Nel caso specifico devo guardare la nota n. 7 che descrive i crediti necessari e i settori scientifici disciplinari (SSD) relativi (es. L-FIL-LET). I CFU possono essere stati acquisiti durante il percorso universitario (laurea triennale, specialistica, magistrale, scuole di specializzazione, master universitari) o anche come singoli esami.

 I CFU sostenuti utili ai fini dell’accesso all’insegnamento sono quelli che riportano l’SSD espresso, indipendentemente dalla denominazione dell’insegnamento che talvolta cambia in base all’Ateneo.

Nelle note della Tab. A relative alle lauree di Nuovo ordinamento viene indicato il numero totale di CFU da conseguire, tutti gli SSD utili all’accesso e infine il requisito minimo di CFU per ciascun SSD o gruppo di SSD. Come esplicitato anche sulla pagina del MIM, nel caso in cui sia previsto un requisito minimo di CFU per un gruppo di SSD (separati da virgola, “e”, “o”) è possibile qualunque ripartizione fra tutti i SSD elencati nel gruppo purché la somma complessiva dei crediti non sia inferiore al totale. Tali crediti possono quindi essere conseguiti, senza limitazioni o vincoli numerici, in uno solo dei settori o parte nell’uno e parte nell’altro.

(esempio tratto da Mim https://www.miur.gov.it/titoli-di-accesso )

  1. Se la colonna “Note” presenta annotazioni introdotte da lettere, queste valgono per tutti i titoli di studio riportati.

Es. per insegnare Lingue c’è la nota (a) che vale per tutte le lauree indipendentemente dalle note numeriche.

  1. Continuare a cercare nel file (anche tramite la funzione “cerca”): spesso un titolo di studio dà accesso a più classi di concorso. Verificare i requisiti necessari per ogni classe di concorso.
  2. Ripetere la medesima ricerca nella tabella A allegata eal DM 259/2017. In caso di discrepanze tra le due tabelle si faccia riferimento prioritario a quella del 2017. 

Esempio di una modifica:

Lauree considerate valide per la cdc A11 – DPR 19/2016

Lauree considerate valide per la cdc A11 – DM 259/2017. Si può notare l’aggiunta della LM 45 Musicologia e beni culturali.

8. Queste tabelle non hanno valore retroattivo su requisiti previsti dalla precedente normativa (DD.MM. n. 39 del 30 gennaio 1998, n. 22 del 9 febbraio 2005,  per A077 DM n. 201 del 6 agosto 1999) se conseguiti entro la data del 23 febbraio 2016 per il DPR19/2016 e del 9 maggio 2017 per il DM 259/2017 [in base all’art.5 del DM 259/2017].

9. Può invece capitare che sia necessario integrare il proprio piano di studi in base ai crediti richiesti. Puntualizzazione che può essere utile: un’annualità del Vecchio Ordinamento corrisponde a 12 CFU con stessa o simile denominazione e nei corrispondenti SSD-Settori Scientifico Disciplinari previsti per le lauree di Nuovo ordinamento (SSD verificabili qua https://cercauniversita.cineca.it/php5/settori/index.php).

10. Una volta accertato il possesso dei titoli di accesso resta tuttavia da verificare il possesso di ulteriori requisiti che possono essere richieste da procedure specifiche (es. tirocini formativi, procedure concorsuali, procedure abilitanti…) come ad esempio quelle relative al sostegno o quelle che possono comprendere il possesso dei 24 CFU.

Verso la manifestazione del 17 giugno

In vista della manifestazione del 17 giugno e nell’ambito delle iniziative contro l’allargamento della tangenziale A14, nei prossimi giorni si svolgeranno una serie di iniziative che rilanciamo qui di seguito e a cui invitiamo a partecipare.

BICITENDATA NO PASSANTE -9 giugno parte da XM24 alle 17

ASSEMBLEA “Scatena le rinnovabili” – 9 giugno, ore 17, Piazza del Nettuno

Iniziativa contro il passante di Extinction Rebellion (XR) – Sabato 10/6 ore 14 Giardino Aurelio Barbalonga

https://fb.me/e/2FP1goLAP

https://www.instagram.com/p/CtJlIYnNh7K/?utm_source=ig_web_copy_link

Festival NO Passante – 11 giugno, ore 15, Parco di Villa Angeletti

Iniziative di Mutuo aiuto alle e agli alluvionati

Segnaliamo i contatti dei due punti di raccolta e da cui partono anche i gruppi di mutuo aiuto che si sono attivati a Bologna.

Colonna solidale Autogestita

Siamo al circolo Berneri e ogni mattina il primo ritrovo è alle 11, il secondo alle 14 mentre dalle 18.30 raccogliamo materiale (per oggi, poi aggiorneremo)

Servono materiali ed energie, ma anche automobili per muoversi sul territorio. 

Da oggi pomeriggio potete scrivere al numero della colonna (solo via whatsapp) oltre che alla pagina: 3756427644

Per aggiornamenti https://www.facebook.com/ColonnaSolidale

Per donazioni economiche https://colonnasolidale.org/dona

PLAT – Piattaforma di Intervento Sociale

🤝🤝🤝 Aggiornamento al 19 maggio
COSA PUOI FARE:
🚗🚗🚗  Se riesci a partire per andare nelle zone alluvionate si parte tutte le mattine alle ore 11.00 da via Nicolò dall’Arca 34, servono BRACCIA ma anche MACCHINE per spostarsi

📦📦📦 Se rimani a Bologna tutte le sere dalle 18.00 alle 21.00 ci troviamo per gestire il punto raccolta materiali della Piattaforma di Intervento Sociale in via Nicolò dall’Arca 34.

🖥🖥🖥 Se hai competenze grafiche o informatiche sempre dalle 18.00 alle 21.00 a Plat in via Nicolò dall’Arca costruiamo un media point in cui produrre una campagna di crowdfunding efficace per l’acquisto di materiale utile alla popolazione e per i gruppi di solidarietà attiva che partono verso i territori alluvionati

LINK PER FAR UNIRE AL GRUPPO TELEGRAM: https://t.me/piattaformainterventosociale

💪💪💪 C’è bisogno di tutt3
#TENIAMOBOTTA

Elenco materiali:

  • stivali
  • guanti
  • pale
  • tira acqua
  • Kway
  • gazebo
  • pantaloni da lavoro
  • sacchi dell’immondizia
  • cibo utilizzabile senza cottura

Brigate di Solidarietà Attiva

Per chi non vive a Bologna (oltre ovviamente a segnalarci voi i gruppi che possiamo sostenere) sappiamo che le Brigate di Solidarietà Attiva si stanno attivando in diversi centri della Romagna: 

https://m.facebook.com/BrigateSolidarietaAttiva

*Cosa puoi fare in attesa che le condizioni del territorio consentano di lavorare in sicurezza?*

– Contattaci per dare la tua disponibilità: sarai ricontattato appena possibile dal gruppo turni. Puoi telefonare al numero 3383608704 oppure, da domani, riempire il form su questa pagina;

– È fondamentale, data la complessità della situazione, che i volontari si muniscano di attrezzatura utile per zone alluvionate (stivali di gomma, guanti robusti, gel disinfettante, pala, tira acqua. Sarebbero utili anche pompe sommerse per acque scure e idropulitrici);

– Fai una donazione, con la causale: ALLUVIONE al nostro

IBAN: IT26X0847469780000000108627

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeoHvAlbKqCy4pBfzA5KZah8XpfA2PxhD-g9pbUHC82eQqzcQ/viewform?usp=sf_link

5 MAGGIO: SCIOPERO CONTRO I QUIZ INVALSI

I Cobas Scuola scioperano il 5 maggio nella scuola primaria contro i quiz Invalsi, sistema di valutazione, basato sui quiz a crocette, che ha effetti retroattivi negativi sulla didattica, standardizza gli insegnamenti, trasforma i docenti in “addestratori ai quiz”, discrimina gli studenti con disabilità.

La mobilitazione è indetta anche:

  • contro la cosiddetta “didattica delle competenze” addestrative e la formazione incentivata o obbligatoria alla didattica di regime;
  • per una scuola pubblica che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi e dello spirito critico;
  • contro la carriera dei docenti previsti dalla Leggi n. 79 e 142 e qualsiasi ipotesi di recepimento nella parte normativa del CCNL 19-21;
  • contro l’ennesimo ridimensionamento delle scuole che, con il nuovo parametro di 900 alunni, crea istituti ingovernabili, riducendo ulteriormente il personale Ata;
  • per la stabilizzazione dei precari e l’aumento degli organici docenti e ATA;
  • contro qualsiasi forma di autonomia differenziata e la frantumazione regionale del sistema scolastico, di quello sanitario e dei diritti sociali, che devono essere uguali su tutto il territorio nazionale.

A Roma ci sarà una manifestazione di fronte al MIM in Viale Trastevere.

Qui a Bologna,l’appuntamento è in Piazza San Francesco,

a partire dalle ore 9 con docenti, genitori e bimbi.

Cobas Scuola Bologna

ASSEMBLEA SUL PRECARIATO NELLA SCUOLA 05/05 h 17 

L’anno scolastico sta per finire, ma restano ancora irrisolte le questioni relative al precariato al di là delle false promesse dei governi. Quest’estate ci troveremo ancora con le stesse problematiche degli ultimi anni. Nell’assemblea ci confronteremo e faremo proposte su:

  • convocazioni da GPS con l’assurdo algoritmo;
  • assunzioni insufficienti e riforme del sistema di formazione e reclutamento.

5 maggio 2023 | 17:00 -19:00

presso la Sala Consiliare del Quartiere Porto-Saragozza – via dello Scalo 21

a seguire buffet

organizzato da: gruppo precariato – Cobas Scuola Bologna

Parteciperai all’assemblea? Clicca qui  

Evento facebook – Clicca qui