Pubblichiamo il comunicato stampa del CESP relativo al convegno Generi plurali: educare alla sessualità e all’affettività a scuola.
Il giorno 22 febbraio 2024 si terrà presso l’istituto Belluzzi- Fioravanti di Bologna il convegno nazionale Generi plurali: educare alla sessualità e all’affettività a scuola, organizzato dal CESP- Centro studi scuola pubblica (ente accreditato per la formazione del personale della scuola presso il Ministero dell’istruzione).
Il CESP da molti anni si occupa di formazione, intercettando i bisogni e le richieste del personale scolastico in merito a tematiche culturali e sociali che hanno rilevanza e ricaduta sulla vita scolastica e sulla didattica.
Questo convegno nasce dalla necessità di proporre uno spazio di elaborazione comune per far fronte al fenomeno della violenza maschile sulle donne e di genere. Per questo motivo ci confrontiamo con realtà attive e presenti sul territorio che rappresentano un punto di riferimento per istituzioni e società civile, realtà con cui da tempo il CESP collabora proficuamente.
Una vera e propria propaganda ideologica vorrebbe impedire ad altri di parlare e pretende di cancellare la complessità delle soggettività e dei modi di essere che nella società esistono, complessità che non può essere costretta in rigidi ruoli e modelli che si vorrebbe imporre a tutti.
Riteniamo che educare all’affettività e alla sessualità sia un compito che la scuola debba affrontare in modo plurale, dando cittadinanza a chiunque la attraversi, proponendo un approccio che metta in discussione il modello eteropatriarcale, gerarchicamente organizzato, che produce violenza.
Proprio su tali presupposti il CESP continuerà a svolgere il proprio impegno educativo e formativo come ha sempre fatto.
Il 16 novembre 2023 è stato sottoscritto definitivamente l’Accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo pensione Espero. Anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso da parte del personale.
L’accordo interessa non solo i/le nuov* assunt* ma anche quell* immess* in ruolo a partire dal 1 gennaio 2019.
Abbiamo precedentemente consigliato di comunicare alle scuole e al fondo Espero la propria volontà di non aderire al fondo. Come misura precauzionale e con l’intento di sensibilizzare ed allertare colleghe e colleghi sulle insidie del meccanismo del silenzio-assenso. In previsione del fatto che il contenuto dell’accordo non sarebbe stato affatto pubblicizzato e posto al centro di un pubblico dibattito.
Molte e molti di voi ci hanno segnalato la risposta di Espero in cui si dichiara che la comunicazione di non adesione non va indirizzata a loro. La risposta era prevedibile, noi abbiamo consigliato di farlo ugualmente per lasciare un primo segnale tracciabile della volontà delle singole lavoratrici e dei singoli lavoratori che potrebbero ritrovarsi iscritt* al fondo senza loro espressa volontà.
Che fare ora? Quali i prossimi passaggi per chi non intende aderire a Espero?
Secondo quanto scritto nell’accordo entro il termine del 16 agosto 2024 l’amministrazione ne dovrà dare informazione personale a tutte le persone interessate con una modalità che preveda l’accertamento della data di ricezione.
Dalla data di ricezione dell’informativa decorrono i 9 mesi entro i quali si dovrà dichiarare la volontà di non adesione all’amministrazione secondo le modalità indicate nell’informativa stessa.
Anche se avete già inviato precedentemente in via precauzionale la comunicazione alla scuola e al fondo dovrete quindi, una volta ricevuta l’informativa, dichiarare la non adesione, secondo le modalità ed entro il limite indicato dalla stessa, per non essere iscritti al fondo Espero attraverso il meccanismo del silenzio-assenso.
In attesa di questa informativa non dovete fare nulla.
Quando la riceverete potrete procedere dichiarando autonomamente la non adesione al fondo oppure contattarci all’indirizzo cobasbol@gmail.com
Introduce e coordina Valentina Millozzi, CESP Bologna
Teresa Rossano, CESP Bologna – Educare all’affettività e alla sessualità: quali proposte dalla scuola che Resiste?
Giulia Selmi, Educare alle differenze – Le linee guida che non guidano: le attività istituzionali per il contrasto alla violenza di genere a scuola.
Davide Zotti, CESP Trieste – Genere e stress lavoro-correlato.
10.50-11.10 Pausa caffè
Mazen Masoud,MIT – Movimento Identità Trans APS – Scuola e società fra diritti e barriere: studenti LGBTQIA+ e prospettive per le persone trans e non binarie.
Non Una Di Meno Bologna – Per un’educazione transfemminista: saperi e pratiche per trasformare la scuola.
Corpi indisciplinati – Scuola dell’infanzia e primaria.
Il maschile da riscrivere – Tutti gli ordini di scuola.
Carriera Alias e dintorni – Tutti gli ordini di scuola.
Educare al Consenso – Tutti gli ordini di scuola.
Persone LGBTQIA+ a scuola: analisi di casi – Tutti gli ordini di scuola.
15.30 – 16.30 Restituzione e confronto in plenaria
Il CESP è Ente Accreditato/Qualificato per la formazione del personale della scuola. (Decreto Min. 25/07/06 prot.869, circ. MIUR prot. 406 del 21/2/06 – Direttiva 170/2016-MIUR).
La partecipazione ai convegni e seminari CESP è gratuita e dà diritto, ai sensi dell’art. 36 del CCNL 2019/2021 (che sostituisce gli articoli 63 e 64 del CCNL 2006/2009), all’ESONERO DAL SERVIZIO.
Descrizione dei laboratori pomeridianiper educare alla sessualità e all’affettività
In sessioni parallele, attivabili a fronte di un numero minimo di iscritte/i .
Corpi indisciplinati. Educazione alla sessualità, desiderio, anatomie affettive: pratiche e approcci per un’educazione alla sessualità e all’affettività. A cura di Samanta Picciaiola, insegnante femminista e formatrice.
Scuola dell’infanzia e primaria
Il maschile da riscrivere. Un laboratorio pratico per lavorare sulla decostruzione degli stereotipi e riflettere sui nuovi orizzonti delle identità maschili. Come contaminare nella vita di tutti i giorni, quindi anche a scuola, i modelli che abbiamo introiettato con parole, storie, corpi, narrazioni altre, in apertura e nella valorizzazione della pluralità delle soggettività. A cura di Maschile Plurale.
Tutti gli ordini di scuola
Carriera Alias e dintorni: pratiche di autodeterminazione di genere tra politiche e percorsi scolastici. Il laboratorio presenta un quadro dei possibili percorsi di autodeterminazione di genere come le carriere alias. Uno sguardo trasversale tra politiche normative, aspetti critici e prospettive nel contesto politico attuale con particolare riferimento alla scuola. A cura di Roberta Parigiani Movimento Identità Trans e Teresa Rossano Centro Studi per la Scuola Pubblica.
Tutti gli ordini di scuola
Educare al Consenso. Il consenso come centro delle relazioni nelle interazioni sociali e scolastiche. Il laboratorio promuove pratiche di condivisione e di ascolto per costruire una cultura del consenso e contrastare la prevaricazione e la violenza di genere. A cura di Non Una Di Meno Bologna.
Tutti gli ordini di scuola
Persone LGBTQIA+ a scuola: analisi di casi
Nel corso del laboratorio, a partire dall’analisi di alcuni casi, ci si confronterà sulle strategie educative da adottare nel contesto scolastico per promuovere la visibilità di studenti e di tematiche LGBTQIA+ . Si discuterà, inoltre, di strategie utili ad affrontare situazioni di omolesbobitransfobia che potrebbero verificarsi a scuola. A cura di Davide Zotti CESP Trieste e Valentina Millozzi CESP Bologna.
Tutti gli ordini di scuola.
GENERI PLURALI EDUCARE ALLA SESSUALITÀ E ALL’AFFETTIVITÀ A SCUOLA Giovedì 22 febbraio 2024 ore 8.30 – 16.30 (in presenza) IIS Belluzzi – Fioravanti Via Giovanni Domenico Cassini, 3, Bologna Piattaforma SOFIA: ID – 134490. Link per iscriversi: https://forms.gle/pFZBUdVKsGhewvCy9
Apertura al pubblico della mostra “Porrajmos, lo sterminio dimenticato dei romanì” il 26/01/2024 dalle 17-19 alle scuole medie Besta in viale Aldo Moro, 31, Bologna.
La mostra, curata dal Cesp di Bologna, sarà presentata dalle e dagli studenti delle classi terze dell’Istituto.
Corso di Formazione Nazionale per il personale della scuola pubblica statale su generi plurali educare alla sessualità e all’affettività a scuola, 22 febbraio 2024.
Corpi indisciplinati – Scuola dell’infanzia e primaria.
Il maschile da riscrivere – Tutti gli ordini di scuola.
Carriera Alias e dintorni – Tutti gli ordini di scuola.
Educare al Consenso – Tutti gli ordini di scuola.
15.30 – 16.30 Restituzione e confronto in plenaria
Il CESP è Ente Accreditato/Qualificato per la formazione del personale della scuola. (Decreto Min. 25/07/06 prot.869, circ. MIUR prot. 406 del 21/2/06 – Direttiva 170/2016-MIUR).
La partecipazione ai convegni e seminari CESP è gratuita e dà diritto, ai sensi degli articoli 63 e 64 del CCNL 2006/2009 (tuttora vigenti), all’ESONERO DAL SERVIZIO.
Descrizione dei laboratori didattici pomeridianiCorso di Formazione Nazionale per il personale della scuola pubblica statale su generi plurali educare alla sessualità e all’affettività a scuola, 22 febbraio 2024.
In sessioni parallele, attivabili a fronte di un numero minimo di iscritte/i .
Corpi indisciplinati. Educazione alla sessualità, desiderio, anatomie affettive: pratiche e approcci per un’educazione alla sessualità e all’affettività. A cura di Samanta Picciaiola, insegnante femminista e formatrice.
Scuola dell’infanzia e primaria
Il maschile da riscrivere. Un laboratorio pratico per lavorare sulla decostruzione degli stereotipi e riflettere sui nuovi orizzonti delle identità maschili. Come contaminare nella vita di tutti i giorni, quindi anche a scuola, i modelli che abbiamo introiettato con parole, storie, corpi, narrazioni altre, in apertura e nella valorizzazione della pluralità delle soggettività. A cura di Maschile Plurale.
Tutti gli ordini di scuola
Carriera Alias e dintorni: pratiche di autodeterminazione di genere tra politiche e percorsi scolastici. Il laboratorio presenta un quadro dei possibili percorsi di autodeterminazione di genere come le carriere alias. Uno sguardo trasversale tra politiche normative, aspetti critici e prospettive nel contesto politico attuale con particolare riferimento alla scuola. A cura di Roberta Parigiani Movimento Identità Trans e Teresa Rossano Centro Studi per la Scuola Pubblica.
Tutti gli ordini di scuola
Educare al Consenso. Il consenso come centro delle relazioni nelle interazioni sociali e scolastiche. Il laboratorio promuove pratiche di condivisione e di ascolto per costruire una cultura del consenso e contrastare la prevaricazione e la violenza di genere. A cura di Non Una Di Meno Bologna.
Tutti gli ordini di scuola
GENERI PLURALIEDUCARE ALLA SESSUALITÀ E ALL’AFFETTIVITÀ A SCUOLA Giovedì 22 febbraio 2024 ore 8.30 – 16.30 (in presenza) IIS Belluzzi – Fioravanti Via Giovanni Domenico Cassini, 3, Bologna Piattaforma SOFIA: ID – in fase di attribuzione Link per iscriversi: https://forms.gle/pFZBUdVKsGhewvCy9
Riceviamo e riportiamo il resoconto dell’incontro con l’USP dello scorso 9 gennaio, in cui il coordinamento precari -e della scuola di Bologna chiosa:”iniziamo con le ferie per il Concorso!”
“Il 9 gennaio 2024, in occasione dell’ultimo giorno utile per iscriversi al prossimo concorso docenti, abbiamo manifestato i problemi che riscontriamo rispetto al precariato e al reclutamento, presentandoli simbolicamente sotto forma di pacchi natalizi. Durante il presidio organizzato presso l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bologna, abbiamo incontrato il Dirigente dell’Ambito Territoriale-Ufficio V, dott. Giuseppe Antonio Panzardi, le dott.sse Silvia Ciucchi e Giuseppina Agnini, e il dott. Cesare Romani, che ci hanno accolti, ancora una volta, con disponibilità e propensione al dialogo.
Nel corso dell’incontro abbiamo esposto le nostre istanze relative
alla possibilità che l’Ufficio svolga un’iniziativa di sensibilizzazione verso le dirigenze scolastiche per invitarle a concedere giorni di ferie ai precari-a, anziché permessi non retribuiti, allə insegnanti a tempo determinato che parteciperanno all’imminente concorso docenti;
ai numerosi casi di mancata concessione delle 150 ore di diritto allo studio;
ai disagi prodotti, durante la scorsa estate, dalle procedure telematiche di attribuzione delle supplenze da GPS, che hanno lasciato moltə insegnanti senza lavoro, anche perché concomitanti con quelle di immissione in ruolo.
Per quanto riguarda il primo punto,
abbiamo fatto presente che, per partecipare al concorso, lə insegnanti a tempo determinato dovranno chiedere almeno tre giorni di permesso non retribuito, corrispondenti ad altrettanti giorni di interruzione del servizio e di mancato stipendio. Tutto ciò si aggiunge ai diritti di segreteria e, per chi supererà le prove e rientrerà nella graduatoria di assunzione, ai 2000 euro del corso abilitante. Per questo, abbiamo chiesto all’Ufficio di inviare alle dirigenze scolastiche una nota di sensibilizzazione sulla questione, sollecitandole a concedere ferie, anziché permessi non retribuiti, a chi parteciperà al concorso.
Dopo aver dichiarato di trovarsi per la prima volta di fronte a questo tipo di segnalazione, l’Ufficio ha affermato che,
pur ritenendo il permesso non retribuito preferibile alle ferie in quanto espressamente previsto dal CCNL per assentarsi dal servizio e partecipare al concorso, non vede il motivo per cui le dirigenze scolastiche dovrebbero negare le ferie in tutti i casi in cui questo non comporti oneri aggiuntivi per le sostituzioni. Rispetto alla nostra richiesta di scrivere una nota da inviare alle scuole per sensibilizzarle sulla questione, l’Ufficio ha dichiarato di non ritenerlo opportuno, ma si è impegnato a esporre il tema alle dirigenze scolastiche durante la prossima Conferenza dei Servizi (da svolgersi, per quanto ci è stato comunicato, entro i prossimi giorni). Inoltre, quando abbiamo annunciato che, come Coordinamento Precariə, ci impegneremo a raccogliere i casi di rifiuto non motivato da parte delle dirigenze, l’Ufficio si è detto disponibile a esaminare le nostre eventuali segnalazioni.
Per quanto riguarda il secondo punto, abbiamo appreso che,
per quest’anno, sono terminate le disponibilità economiche per la concessione delle 150 ore. Questo significa che tuttə coloro che nei prossimi mesi inizieranno a svolgere l’obbligatorio e costoso percorso di formazione per l’abilitazione all’insegnamento dovranno farlo senza alcuna tutela, cioè basandosi unicamente sulle proprie forze e sulle disponibilità di tempo, arbitrarie e casuali, ricavate dai propri contesti di lavoro. Questo scenario ci allarma: già adesso in questa fase transitoria e ancor di più pensando al percorso a regime. Perché è evidente che il sistema scolastico non sostiene lə propriə insegnanti nella loro formazione, con ricadute in termini di inconciliabilità di impegni, assenze e stress. E, quindi, con effetti negativi sullə insegnanti, in primis, ma anche sullə studenti, e sulla scuola in generale.
A margine dell’incontro abbiamo manifestato il nostro disappunto per
la concomitanza, durante luglio e agosto 2023, delle procedure informatizzate per la presentazione delle domande per le supplenze da GPS e per le immissioni in ruolo dai concorsi (ordinario e straordinario-bis). Innanzitutto, abbiamo ribadito, come già fatto lo scorsa estate, che sarebbe stato opportuno non sovrapporre le procedure e diramare una nota informativa per coloro che, immessə in ruolo, avessero voluto conoscere il modo corretto per chiedere la cancellazione della domanda per le supplenze da GPS.
Relativamente alla sovrapposizione delle due procedure, ci è stato risposto che la responsabilità è dovuta unicamente a decisioni ministeriali. Sulla seconda questione, invece, siamo statə invitatə a essere comprensivə, dato che il periodo estivo è un momento difficile per l’Ufficio, perché molte persone che vi lavorano sono in ferie. Comprendiamo la giustificazione, ma fatichiamo ad accettarla, in nome dellə precariə della scuola che in luglio e agosto non sono in ferie ma in disoccupazione, come abbiamo fatto notare.
Per quanto riguarda le questioni più generali del funzionamento e dell’utilizzo dell’algoritmo,
pur ribadendo che le decisioni in merito competono esclusivamente al Ministero e che, al momento, niente lascia pensare che si possa tornare alle convocazioni in presenza, l’Ufficio ha ammesso l’esistenza di difficoltà e ci ha riferito che sarebbe favorevole a eventuali modifiche. In particolare, riterrebbe sensato far ripartire l’algoritmo dalla prima posizione delle graduatorie quando, dopo le prime assegnazioni, sopraggiungono nuove disponibilità di scuole.
Come è evidente, siamo di fronte a una posizione ancora molto lontana
da quella di chi, come noi, vorrebbe tornare alle convocazioni in presenza, ma è già un’apertura rispetto all’incontro del maggio scorso. Pertanto, è fondamentale tenere alta l’attenzione sul problema, senza considerarlo una partita persa e continuando a segnalare tutti i difetti del sistema informatizzato, perché non si ripetano le situazioni più assurde già avvenute la scorsa estate.
Per questo motivo, rilanciamo l’invito a riprenderci gli spazi di riunione, discussione e conflitto sulle questioni che riguardano lə docenti precariə, per portare, unitə, le nostre istanze agli Uffici competenti, perché solo insieme possiamo incidere veramente.
Iniziamo con le ferie per il concorso per i/le precari!
Il nostro intervento ha fatto emergere il problema. E l’impegno che l’Ufficio scolastico ha preso di presentare la nostra istanza presso le dirigenze alla prossima Conferenza dei Servizi è un risultato importante e da monitorare.
Perciò, invitiamo tuttə a
chiedere ferie, e non permessi non retribuiti, per partecipare al concorso;
segnalarci immediatamente eventuali rifiuti non adeguatamente motivati dalle dirigenze;
partecipare alle nostre prossime riunioni in via San Carlo 42 e contattarci per ulteriori informazioni.
Partecipiamo e invitiamo a partecipare al presidio per fermare il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata previsto a Bologna il 16 gennaio alle 17.30 davanti alla prefettura.
martedì 16 gennaio 2024 , davanti alla prefettura in piazza Roosevelt h 17.30
Appoggiamo e sosteniamo l’iniziativa organizzata per il 9 gennaio dal Coordinamento PrecariƏ della scuola presso l’Ufficio Scolastico alle ore 15 (evento facebook per portare i pacchi all’ufficio scolastico).
Vi invitiamo a pubblicizzarla e a partecipare.
Buon anno a tutt*!
*******
Martedì 9 gennaio è l’ultimo giorno per iscriversi al prossimo concorso per insegnanti. Possono accedere al concorso coloro che hanno almeno 3 anni di servizio nelle scuole statali oppure che hanno conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022.
Anche questo concorso, forse più dei precedenti, arriva con il suo carico di problemi e aspetti critici. Per esempio dovremo:
prendere permessi non retribuiti per partecipare (che possono essere anche più di 1);
pagare 2.000 euro per i corsi abilitanti da 30/36 CFU dopo aver, eventualmente, vinto il concorso;
per la prova scritta del concorso, studiare gli stessi argomenti oggetto del corso abilitante (da pagare!) da 30/36 CFU da seguire dopo aver vinto il concorso;
sostenere una prova orale stile “quiz” con domande pescate a caso, la mattina stessa della prova, sulla propria disciplina di concorso;
vedere svalutati i nostri anni di servizio svolti durante la valutazione dei titoli (per esempio: un assegno di ricerca vale 12,5 punti, mentre un anno di servizio a scuola vale solo 2 punti).
A tutto questo aggiungiamo anche il solito “stress precario” ovvero il continuo dover “rincorrere” norme, decreti e cambi di procedure che agita noi precari*, aumenta le nostre preoccupazioni e non ci fa lavorare e vivere serenamente.
Insomma, questo concorso non è un regalo e martedì 9 gennaio saremo noi a portare i pacchi all’USR.
UN’ALTRA PRESA DI POSIZIONE IMPORTANTE DA PARTE DEGLI INSEGNANTI LUCCHESI
Nei giorni precedenti le feste di Natale si è chiuso un “autunno caldo” che ha visto i/le insegnanti di diverse scuole lucchesi assumere posizioni molto significative contro le iniziative più impattanti sulla scuola pubblica intraprese dal Governo.
Il Collegio Docenti del 21 dicembre del Polo Fermi-Giorgi ha infatti bocciato sonoramente la proposta di sperimentazione quadriennale agli Istituti Tecnico e Professionale con una delibera che ha visto una maggioranza schiacciante di voti contrari.
Le altre scuole?
Questa bocciatura, che si aggiunge a quelle di diverse altre scuole liguri, emiliane e toscane come il Galilei di Livorno, assume particolare importanza visto che è arrivata nel polo scolastico che con oltre 2.500 alunni/e iscritti/e risulta il più grande della Toscana, oltre ad avere una lunga tradizione nella formazione tecnica e professionale e un corpo docente altamente qualificato in questi ambiti, e viene rafforzata dalla netta presa di posizione di tutti i dipartimenti che già in precedenza si erano espressi contrariamente.
Una proposta calata dall’alto
L’ennesima proposta calata dall’alto che viene rispedita al mittente da docenti che la scuola la vivono tutti i giorni e già da anni osservano da vicino gli effetti devastanti della riforma Gelmini del 2008-10, che a sua volta non fece altro che comprimere il tempo scuola riducendo le ore di lezione settimanali andando a tagliare in particolare le ore delle discipline laboratoriali con il solo fine di risparmiare 8 miliardi di euro in tre anni.
Quali virtuù in questo modello?
Il Governo, inoltre, vorrebbe estendere il modello introdotto nel 2017 con la Riforma dei Professionali a tutto il sistema dell’istruzione tecnica e professionale senza considerare gli effetti negativi di quella trasformazione e persino gli ultimi risultati degli Ocse Pisa che ne dimostrano il fallimento: complessivamente, negli istituti professionali e nella formazione professionale il 60% di studenti non raggiunge le competenze minime in matematica e in lettura.
A scuola si parla di filiera!
Il DDL 924 del 2023 istituisce la filiera formativa tecnologico professionale, la quale – già dai termini – nulla ha a che vedere con principi educativi e pedagogici che dovrebbero essere alla base di qualunque percorso di istruzione e non è altro che l’ennesimo tentativo per separare la formazione pensata per il lavoro dall’istruzione tout court, asservendo ancora una volta il sistema scolastico alle aziende.
Il DDL prevede anche che gli Istituti Tecnici e Professionali abbiano durata quadriennale con la possibilità di muoversi “orizzontalmente e verticalmente” tra tutte le istituzioni della filiera e con le 1.056 ore del quinto anno spalmate nei quattro precedenti, con lezioni che potrebbero essere svolte allungando il calendario scolastico nei mesi estivi oppure prolungando con rientri pomeridiani l’orario settimanale.
Queste ore potrebbero essere appaltate agli altri soggetti della rete, con l’utilizzo massiccio degli esperti esterni, e si potrebbero realizzare anche accordi di partenariato con i privati che prevedano la possibilità di assolvere all’obbligo scolastico tramite degli stage in azienda a partire dai 15 anni.
Inoltre, per permettere tutto questo gli/le insegnanti dovrebbero predisporre percorsi flessibili, personalizzati e certificati attraverso le Unità di Apprendimento (UDA).
Tradotto: ti iscrivi a un tecnico o a un professionale, puoi frequentare “pacchetti formativi” a scuola o presso gli altri componenti istituiti nella tua Regione, gli/le insegnanti saranno sommersi dall’inutile burocrazia delle UDA, gli esperti esterni ti faranno lezioni e, una volta compiuti 15 anni, potresti entrare in azienda sottopagato/a e privato/a di una cultura generale che, nella vita, aiuta a non essere manipolato/a.
Reagire è agire
Ma la votazione del Collegio Docenti del Polo Fermi-Giorgi sulla sperimentazione del percorso quadriennale segue quelle altrettanto significative di altri Istituti scolastici lucchesi.
.. contro gli accorpamenti
Particolarmente attivo, infatti, è stato negli ultimi mesi il Collegio Docenti dell’Istituto Don Lazzeri-Stagi di Pietrasanta, che nella seduta del 12 dicembre ha approvato a larga maggioranza un documento in cui si esprime profonda preoccupazione e forte contrarietà all’accorpamento ad un altro Istituto scolastico della Versilia, operazione rientrante nel complessivo taglio di 15 Istituti scolastici nella Regione Toscana in applicazione al piano di ridimensionamento scolastico voluto dal Governo che impone appunto l’accorpamento tra Istituti in modo da garantire una media di 900 alunni/e per Istituto. Documento che invita quindi la Regione Toscana, i rappresentanti della Provincia di Lucca, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Ufficio Scolastico Provinciale a tener conto delle considerazioni del Collegio stesso e a rivedere scelte nefaste che, in ultima analisi, sarebbero soprattutto gli studenti a pagare.
.. contro le nuove figure di docente tutor e orientatore
Sempre il Collegio Docenti del Don Lazzeri-Stagi nella seduta del 20 settembre aveva dato il via a una serie di delibere che respingevano in diverse scuole superiori lucchesi la proposta di istituire le nuove figure di docente tutor e docente orientatore che anche in questo caso, nelle intenzioni del Ministero, aveva lo scopo di affrontare la dispersione scolastica. Un’altra scelta calata dall’alto e dettata più da scopi propagandistici che dall’intenzione di affrontare seriamente il problema dell’abbandono scolastico, dimenticando gli interventi realmente necessari che da anni chiede il mondo della scuola: liberazione da una burocratizzazione soffocante, ingenti investimenti nelle infrastrutture spesso inadeguate e per un corpo docente stabilizzato e formato (e magari ben pagato) e, soprattutto, eliminazione delle classi pollaio limitando il numero di alunni/e per classe, in modo da potersi prendere cura di tutti e tutte.
Delibera che è stata poi seguita da quelle dei Collegi Docenti dell’ISI Barga, del Liceo Artistico e Musicale Passaglia e del Chini-Michelangelo che a ottobre hanno respinto a larghissima maggioranza la nomina dei tutor e dell’orientatore mandando un chiaro segnale politico, ribadendo la necessità del controllo e della legittimazione democratica dei ruoli e dei compiti all’interno della comunità scolastica e riaffermando l’importanza dell’unità del corpo docente con disapprovazione per l’ennesimo tentativo di ledere dignità e centralità della professione docente.
Le visite mediche di controllo domiciliare nei confronti dei lavoratori pubblici, fino a nuove disposizioni, dovranno essere effettuate nei seguenti orari: dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19 di tutti i giorni (compresi domeniche e festivi).
Comitati di base della Scuola – Senza la base scordatevi le altezze
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