Vogliamo di nuovo una Scuola che accoglie

In un momento in cui le misure anti-Covid19 si stanno allentando, le disposizioni del governo sulla gestione dei casi positivi a scuola e l’introduzione del Green pass rafforzato stanno comportando una forte compressione del diritto all’istruzione degli studenti e delle studentesse che si trovano nella condizione di non essere vaccinati/e, o in altre situazioni intermedie determinate dall’intrico burocratico in materia.

Pur ritenendo che l’accesso ai vaccini e la sospensione dei brevetti siano strumenti indispensabili per combattere la pandemia, sottolineiamo che per questa fascia di età non è previsto alcun obbligo vaccinale, mentre è diventato necessario per prendere i mezzi pubblici che li portano a scuola. Le nuove disposizioni introducono infatti un’inaccettabile diversità di trattamento tra alunni vaccinati e non vaccinati.

La disparità di trattamento nell’accesso alla scuola, nell’uso dei mezzi pubblici, nella durata delle quarantene che obbliga a periodi più lunghi di Didattica a distanza, non solo viola di fatto le norme della privacy, esponendo scelte di cui in ultima istanza sono responsabili i genitori (se escludiamo i pochi maggiorenni), ma viola il principio stesso di democrazia.

Riteniamo che l’accesso ai vaccini e ancor di più la sospensione dei brevetti siano strumenti indispensabili per combattere la pandemia, non sono utili invece misure vessatorie o peggio discriminatorie che rendono difficile l’organizzazione del lavoro e producono tra alunni e famiglie deplorevoli confronti.

Inoltre, in queste settimane molti dirigenti stanno pretendendo che a verificare la condizione vaccinale che determina la fine quarantena siano il personale ATA all’ingresso o i docenti in aula. Tale richiesta, in un contesto in cui sono ancora in vigore tutti i sistemi di protezione, prevede di rimandare a casa gli/le alunni/e sprovvisti dei requisiti indipendentemente dal loro stato di salute.

Tutto ciò risponde ad una logica punitiva che lede il diritto all’istruzione, ostacola il processo di apprendimento dividendo ulteriormente il gruppo classe e pone gli/le insegnanti in un ruolo di controllore che non compete loro.

Altro provvedimento discriminatorio è la sospensione dei docenti e di tutti i lavoratori non vaccinati, i quali – permanendo i protocolli di sicurezza e dovendo effettuare un tampone ogni due giorni – non rappresentavano e non rappresentano alcun pericolo per la collettività in cui hanno il diritto di continuare a svolgere il proprio lavoro.

Chiediamo dunque:

  • il rispetto per tutti/e gli/studenti/esse del diritto alla scuola in presenza
  • l’eliminazione del Green Pass sui mezzi pubblici per gli/le studenti/esse
  • l’immediato reintegro dei lavoratori sospesi.

Febbraio 2022

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