Sabato 11 marzo ci sarà a Piombino la manifestazione nazionale contro il rigassificatore e gli altri progetti fossili che il governo e ENI vorrebbero imporre ai territori, rimandando sine die la necessaria transizione energetica.
Abbiamo avuto in questi mesi la conferma di come guerra e fossili siano due facce di uno stesso modello di sviluppo insostenibile. Per questo, insieme alle tante realtà ambientaliste che sui territori si oppongono a questi progetti stiamo organizzando la partenza anche da Bologna.
Vi invitiamo a partecipare compilando il modulo al link qui sotto e a distribuire il volantino che trovate di seguito. In sede Cobas (via San Carlo 42) abbiamo i volantini già stampati da distribuire.
PRESENTATA LA MANIFESTAZIONE DEL 22 OTTOBRE A BOLOGNA
E’ stata presentata questa mattina con una conferenza stampa la manifestazione in programma sabato 22 ottobre a Bologna, con partenza da Piazza XX Settembre alle 15.00. Il corteo, proposto da Collettivo di Fabbrica GKN, Fridays for Future Italia, Assemblea NoPassante e Rete Sovranità Alimentare e promosso da decine di organizzazioni, collettivi, gruppi e comitati bolognesi, si snoderà lungo un itinerario che, dopo aver aver percorso via Masini e via Stalingrado, passerà sulla tangenziale tra l’uscita 7 e l’uscita 6, per poi tornare verso Piazza XX Settembre attraverso via di Corticella.
Attraversare il Passante di Mezzo in corteo è la volontà collettiva delle tante persone che in queste settimane hanno riempito assemblee e riunioni, perché il progetto di allargamento dell’infrastruttura è devastante dal punto di vista ambientale, mette a rischio la salute delle e dei bolognesi e non risolve il problema del traffico. Dopo un’estate nella quale abbiamo vissuto sulla nostra pelle le prime conseguenze del riscaldamento globale, allargare un’autostrada significa peggiorare le cause del cambiamento climatico, mettendo a rischio il futuro di coloro che vivono nella Pianura Padana, una delle aree più inquinate d’Europa.
Il progetto di allargamento del Passante non è soltanto devastante, ma è l’opera simbolo del consumo di suolo che trasforma fertili terreni agricoli in sterili piattaforme di cemento, e rappresenta un sistema economico in cui il profitto viene prima della salute, dei diritti civili e sociali delle persone; di un sistema che precarizza e licenzia, perché fatturato e PIL contano più della qualità della vita e della dignità di tutte e tutti noi. E’ una delle tante opere, come per esempio i rigassificatori, gli inceneritori, i poli logistici, gli impianti di risalita, per le quali il futuro delle comunità locali vale meno di qualche interesse economico.
In questi mesi, centinaia di persone si sono incontrate e hanno discusso a partire dall’ambizione di voler convergere per insorgere. Quello di sabato 22 ottobre sarà un corteo caratterizzato dai colori degli striscioni e dai suoni dei tamburi, che vedrà sfilare migliaia di giovani e anziane/i, famiglie, lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti. Alla testa del corteo ci saranno i comitati NoPassante, le/i contadine/i della Rete Sovranità Alimentare, il Collettivo di Fabbrica GKN, le ragazze e i ragazzi di Fridays for Future, e decine di altre associazioni e comitati.
Sarà una passeggiata collettiva nella quale cartelli e striscioni, bandiere e cori riproporranno ancora una volta l’allegra determinazione di coloro che si mettono in marcia per questo, per altro, per tutto.
In allegato una foto della conferenza stampa e un banner della manifestazione.
Il 23 settembre i COBAS, come nelle precedenti occasioni, parteciperanno alla mobilitazione indetta a livello internazionale da Fridays for Future. Prendiamo atto che nonostante sull’onda delle giornate internazionali di lotta, come quelle del prossimo 23 e di quelle che le hanno precedute, negli ultimi anni si è parlato molto di “transizione ecologica” e/o “transizione energetica”, nulla è stato fatto in concreto. L’attuale situazione di guerra ha fornito l’occasione di rilanciare, sull’onda di una paventata “crisi energetica”, le peggiori pratiche deleterie per l’equilibrio climatico, quali il ritorno al carbone e l’uso del GNL (gas naturale liquido); mentre alcuni addirittura millantano di un fantomatico, quanto inesistente dal punto di vista scientifico, nucleare di quarta generazione che garantirebbe sicurezza.
Mentre si continuano a ignorare le possibilità degli approvvigionamenti energetici alternativi da fonti rinnovabili e a basso impatto ambientali, assistiamo al dirottamento investimenti dal potenziamento di queste fonti rinnovabili ancora verso i combustibili fossili; assistiamo, altresì, ad enormi speculazioni che generano profitti stratosferici per le compagnie energetiche.
Tutto questo a fronte di una situazione reale dove i cambiamenti climatici si manifestano in maniera palese attraverso eventi estremi che, ormai ben lungi dall’essere eccezionali, si producono con preoccupante regolarità provocando stragi e danni enormi; dalla sparizione e crolli dei ghiacciai, a periodi di siccità che portano il più grande dei fiumi a livelli di scarsità di acqua senza precedenti che vengono seguiti da repentine inondazioni provocate da un regime di piogge totalmente impazzito che i territori sovra sfruttati e fortemente antropizzati non sono assolutamente in grado di reggere e la lista potrebbe essere molto lunga. Tutte queste non sono calamità, non sono né imprevedibili né inattese, sono semplicemente la logica conseguenza di una crisi ambientale e climatica che è prodotta dall’attuale modello di sviluppo capitalistico e mercantile; modello che nei secoli ha considerato tutto l’ecosistema planetario come una frontiera da saccheggiare continuamente attraverso un estrattivismo senza limiti e come un pozzo senza fondo in cui riversare ogni tipo di scorie e rifiuti.
La misura è colma, i limiti planetari e la capacità dell’ecosistema di fornire risorse e assorbire gli scarti sono ormai stati raggiunti; l’unica possibilità è di produrre un radicale cambio della e nella società, devono cambiare i modi di produzione, di consumo, di trasporto e approvvigionamento energetico, si devono azzerare le emissioni climalteranti e la produzione di scarti e rifiuti; si deve mutare il sistema delle culture agricole e della produzione di cibo, in particolare rivedendo l’insostenibile meccanismo degli allevamenti intensivi.
In una parola si tratta di andare oltre il modello capitalistico, per questo siamo a fianco di chi manifesta il 23 settembre e saremo sempre più partecipi e attivi in tutte le battaglie ambientali che si prospettano per il futuro; anche nella nostra attività nelle scuole, “l’educazione ambientale” sarà per noi una “educazione ai conflitti ambientali”.
Alessandro Palmi – Esecutivo nazionale Confederazione COBAS
Per iscriversi al convegno presso l’ Istituto Alberghetti di Imola del 17.11 cliccare qui
aggiornato il 4.10.22
Il Cesp di Bologna organizza il convegno nazionale in presenza presso IIS Aldini Valeriani – Via S. Bassanelli 9, BOLOGNA giovedì 20 ottobre 2022 ore 8.30 – 14 rivolto a tutto il personale scolastico.
8.30-9.00 Iscrizioni e registrazione
Introduzione e presentazione del Convegno
Alessandro Palmi, CESP Bologna , Antropocene o Capitalocene? Per una critica al modello “sostenibile”
Matteo Vescovi, COBAS Bologna“L’educazione civica”, provare ad usarla e a non farsi usare
Luca Tassinari, Assemblea AMO BolognaLe ragioni del No al progetto del “passante di mezzo” di Bologna
10.50-11.10 Pausa caffè (e prime domande)
Pippo Tadolini, Campagna per il Clima Fuori dal Fossile (RA)Rigassificatori: la punta dell’iceberg del sistema estrattivista
Leonardo Setti, Università di BolognaComunità energetiche solari, quale ruolo per le scuole?
Germana Fratello, Campi Aperti – Rete per la sovranità alimentare Crisi del sistema agroindustriale e sovranità alimentare
IL CESP è Ente Accreditato/Qualificato per la formazione del personale della scuola. (Decreto Min. 25/07/06 prot.869, circ. MIUR prot. 406 del 21/2/06 – Direttiva 170/2016-MIUR) La partecipazione ai convegni e seminari CESP è gratuita e dà diritto, ai sensi degli articoli 63 e 64del CCNL 2006/2009, all’ESONERO DAL SERVIZIO.
In questo canale puoi trovare tutte le informazioni per partecipare attivamente alla costruzione * foglio excel dove segnare la tua partecipazione * cartella drive con i materiali da diffondere, ovunque tu sia! * aggiornamenti quotidiani sugli Appuntmenti https://t.me/OrganizziamociNoBase
In questo canale puoi trovare * notizie e aggiornamenti * appuntamenti pubblici * rassegna stampa del Movimento NO BASE. https://t.me/NoBaseNEWS Invitiamo chiunque si senta parte di questa lotta e voglia partecipare con noi a questa giornata a mandarci la propria adesione alla mail: movimentonobasepisa@gmail.com
info https://www.facebook.com/search/top?q=nobasecoltano
Venerdì 25 marzo sarà il prossimo ” sciopero globale per il clima” indicato da FFF con le motivazioni “non c’è più tempo, il punto di non ritorno è più vicino e la politica continua a fare come fosse niente: alza la voce, facciamo rumore, più delle bombe e delle catastrofi ambientali”.
La Confederazione Cobas aderisce e partecipa a questa giornata di lotta, rilanciando l’urgenza della convergenza tra le realtà impegnate nel contribuire alla trasformazione della società in senso ecologico,ugualitario e cooperativo.
La criminale guerra di aggressione scatenata da Putin all’Ucraina e il riarmo generalizzato che sta suscitando(compresa la deterrenza atomica) mettono praticamente fine alle promesse delle COP-ONU sul Clima e alle ipocrite dichiarazioni degli Stati sulla salvaguardia dell’ecosistema Terra. Solo i costruttori di pace e i popoli conseguenti, possono dar luogo ai cambiamenti epocali senza i quali il Pianeta è destinato alla rovina e all’estinzione.
Le sporche guerre hanno sempre interessi economici rilevanti da pretendere. Nella modernità capitalistica sono in ballo il controllo sulle materie prime occorrenti per dominare i mercati, dalle energie fossili alla terre rare, dai terreni agricoli alle fonti di acqua dolce. Contrastare questo disegno profittuale e distruttivo, significa creare le condizioni di una civiltà basata sull’armonia delle attività umane con la natura, il risparmio di entalpia, l’equilibrio delle risorse: in cui l’energia sia prodotta dalle rinnovabili, l’alimentazione rifugga dai cicli intensivi e dopati, l’acqua torni ad essere un bene comune, i consumi siano morigerati ed ecocompatibili.
LA TERRA C’E’ STATA DATA IN PRESTITO PER LE FUTURE GENERAZIONI,NON LASCIAMO AI DELIRI DI POTENZA DEGLI STATI E ALL’1% DEI RICCHI LA CONQUISTA,UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE E NECESSARIO.
Roma 21.3.2022 COBAS Confederazione dei Comitati di Base
La Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile sta promuovendo una petizione contro la speculazione di governo e multinazionali sul prezzo del gas in bolletta e per una transizione a fonti energetiche pulite e svincolate dalle logiche imperiali che hanno riportato la guerra in Europa.
Noi la porteremo venerdì 25 in piazza durante lo sciopero globale per il clima. Vi chiediamo di diffondere la petizione online e di raccogliere le firme nelle vostre scuole e tenerci informati tramite cobasbol@gmail.com.
“PER IL CLIMA, CONTRO LE GUERRE, NON FINANZIAMO LE ENERGIE FOSSILI,
BOLLETTE ECOLOGICHE, GIUSTE, LEGGERE!
I CITTADINI PRENDONO PAROLA, APRIAMO UNA VERTENZA PER INVERTIRE LA ROTTA! NON CI STIAMO AL RICATTO SULL’ENERGIA DELLE GUERRE NAZIONALISTICHE ED IMPERIALI
FIRMA LA PETIZIONE POPOLARE
Parte da oggi una mobilitazione nazionale per far conoscere ai cittadini le truffe che si nascondono dietro gli aumenti di gas e luce ed i mezzi per riprenderci il maltolto. Il Governo Draghi ci illude, facendo credere che risolveremo il problema della dipendenza dall’estero grazie all’aumento della produzione nazionale di gas (che comunque pagheremo allo stesso prezzo) e all’investimento in nucleare nuovo, in ogni caso pericoloso, da attivarsi tra 30 anni. In realtà, se si fosse investito fortemente in rinnovabili, i problemi sarebbero stati certamente minori. Abbiamo un Ministero della FINZIONE ecologica che continua a dare soldi a fondo perduto (20 miliardi) alle multinazionali fossili e non intacca i profitti esorbitanti di cui hanno beneficiato anche durante la pandemia (4,7 miliardi la sola Eni nel 2021). Non solo, enormi partite di gas sono state acquistate ad un prezzo basso ed ora vengono fatte pagare agli attuali valori di mercato a tutti noi cittadini, enti pubblici, piccole imprese. Gli aiuti stanziati sono insufficienti, in parte prelevati da somme che dovevano essere investite in rinnovabili e per giunta solo temporaneamente. Ora viene usata la questione Guerra per giustificare e nascondere tutto ciò: le guerre hanno sempre coperto sporchi interessi, anche questa purtroppo. Le guerre spesso hanno determinato la paralisi delle lotte sociali: non vogliamo che questo accada oggi, per esempio dimenticando quali truffe e ingiustizie si nascondono dentro le nostre bollette. Iniziamo dunque questa battaglia sociale contro il fossile e le guerre con maggior vigore e determinazione.
FRIDAYS FOR FUTURE – BOLOGNA25 MARZO, SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA ⠀Scendiamo ancora in piazza, in centinaia di città del mondo, per chiedere un’unica cosa: azioni urgenti per fermare la #crisiclimatica. Non ci fermeremo finché non le avremo ottenute. ⠀ #PeopleNotProfit è lo slogan scelto in tutto il mondo: basta mettere a rischio il #futuro e la vita di miliardi di persone per nutrire gli interessi di pochi. ⠀ Il recente report dell’IPCC ci ha messo davanti ad uno scenario sconvolgente: DOBBIAMO AGIRE SUBITO. ⠀ Se anche tu vivi sul pianeta Terra, tutto questo ti riguarda. In Italia sono state organizzate manifestazioni in tutte le piazze, cerca la tua città nella mappa e unisciti a loro!️ ⠀ #EarthFor99 https://www.facebook.com/fridayforfuturebo/ https://www.instagram.com/p/CbKgrFsNfSk/
Senza la base scordatevi le altezze
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