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16 settembre FIRMADAY REGIONALE

Care e cari,il Comitato contro ogni autonomia differenziata, di cui noi siamo componenti e sostenitori, ha iniziato il percorso per una Legge regionale Emilia-Romagna di Iniziativa Popolare che chiede l’interruzione dei negoziati dell’Emilia-Romagna che hanno portato alle pre-intese siglate nel 2019 e che vengono trasportate come valide dal DDL Calderoli nell’attuale legislatura.

Questa LIP regionale E-R rappresenta

  • un atto dovuto verso tutte e tutti i 3224 firmatari della Petizione Popolare per il ritiro della Risoluzione del 2018, mai discussa con un atto antidemocratico della giunta regionale, che dava mandato al Presidente di Giunta Emilia-Romagna per negoziare con il governo ulteriori e particolari forme di autonomia per l’art.116 c. 3, Cost.
  • richiesta di coerenza da parte di chi oggi ostenta contrarietà al DDL Calderoli che in realtà trasformerà in definitive le pre-intese  del 2019;
  • incitamento a cittadini e cittadine delle regioni, che hanno espresso parere negativo al DDL, di attivarsi, con strumenti di partecipazione popolare, per impedire ai Presidenti di negoziare con queste norme.

Vi chiediamo di

  • di firmare la LIP  Regionale ma soprattutto di invitare altri a firmarla propagandandola il più possibile;
  • non accontentiamoci col dire “ io l’ho firmata “ ma impegnamoci anche coinvolgere parenti, amici e chiunque possa essere informato perché non esiterà a schierarsi.

Sabato mattina, 16 settembre    FIRMADAY REGIONALE banchetti per la raccolta firme in ogni capoluogo di provincia ed in alcuni comuni più grandi ( allegato con sedi e orari).

A BOLOGNA IN VIA RIZZOLI 9.30 -12.30

Dal 17 settembre in poi si comincerà la raccolta in tutti i comuni dell’Emilia-RomagnaL’aggiornamento di sedi e date lo troverete sulla pagina FB del Comitato regionale    https://www.facebook.com/noademiliaromagnaUsiamo questa settimana per diffondere più possibile il FIRMADAY REGIONALE

Verso la manifestazione del 17 giugno

In vista della manifestazione del 17 giugno e nell’ambito delle iniziative contro l’allargamento della tangenziale A14, nei prossimi giorni si svolgeranno una serie di iniziative che rilanciamo qui di seguito e a cui invitiamo a partecipare.

BICITENDATA NO PASSANTE -9 giugno parte da XM24 alle 17

ASSEMBLEA “Scatena le rinnovabili” – 9 giugno, ore 17, Piazza del Nettuno

Iniziativa contro il passante di Extinction Rebellion (XR) – Sabato 10/6 ore 14 Giardino Aurelio Barbalonga

https://fb.me/e/2FP1goLAP

https://www.instagram.com/p/CtJlIYnNh7K/?utm_source=ig_web_copy_link

Festival NO Passante – 11 giugno, ore 15, Parco di Villa Angeletti

Iniziative di Mutuo aiuto alle e agli alluvionati

Segnaliamo i contatti dei due punti di raccolta e da cui partono anche i gruppi di mutuo aiuto che si sono attivati a Bologna.

Colonna solidale Autogestita

Siamo al circolo Berneri e ogni mattina il primo ritrovo è alle 11, il secondo alle 14 mentre dalle 18.30 raccogliamo materiale (per oggi, poi aggiorneremo)

Servono materiali ed energie, ma anche automobili per muoversi sul territorio. 

Da oggi pomeriggio potete scrivere al numero della colonna (solo via whatsapp) oltre che alla pagina: 3756427644

Per aggiornamenti https://www.facebook.com/ColonnaSolidale

Per donazioni economiche https://colonnasolidale.org/dona

PLAT – Piattaforma di Intervento Sociale

??? Aggiornamento al 19 maggio
COSA PUOI FARE:
???  Se riesci a partire per andare nelle zone alluvionate si parte tutte le mattine alle ore 11.00 da via Nicolò dall’Arca 34, servono BRACCIA ma anche MACCHINE per spostarsi

??? Se rimani a Bologna tutte le sere dalle 18.00 alle 21.00 ci troviamo per gestire il punto raccolta materiali della Piattaforma di Intervento Sociale in via Nicolò dall’Arca 34.

??? Se hai competenze grafiche o informatiche sempre dalle 18.00 alle 21.00 a Plat in via Nicolò dall’Arca costruiamo un media point in cui produrre una campagna di crowdfunding efficace per l’acquisto di materiale utile alla popolazione e per i gruppi di solidarietà attiva che partono verso i territori alluvionati

LINK PER FAR UNIRE AL GRUPPO TELEGRAM: https://t.me/piattaformainterventosociale

??? C’è bisogno di tutt3
#TENIAMOBOTTA

Elenco materiali:

  • stivali
  • guanti
  • pale
  • tira acqua
  • Kway
  • gazebo
  • pantaloni da lavoro
  • sacchi dell’immondizia
  • cibo utilizzabile senza cottura

Brigate di Solidarietà Attiva

Per chi non vive a Bologna (oltre ovviamente a segnalarci voi i gruppi che possiamo sostenere) sappiamo che le Brigate di Solidarietà Attiva si stanno attivando in diversi centri della Romagna: 

https://m.facebook.com/BrigateSolidarietaAttiva

*Cosa puoi fare in attesa che le condizioni del territorio consentano di lavorare in sicurezza?*

– Contattaci per dare la tua disponibilità: sarai ricontattato appena possibile dal gruppo turni. Puoi telefonare al numero 3383608704 oppure, da domani, riempire il form su questa pagina;

– È fondamentale, data la complessità della situazione, che i volontari si muniscano di attrezzatura utile per zone alluvionate (stivali di gomma, guanti robusti, gel disinfettante, pala, tira acqua. Sarebbero utili anche pompe sommerse per acque scure e idropulitrici);

– Fai una donazione, con la causale: ALLUVIONE al nostro

IBAN: IT26X0847469780000000108627

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeoHvAlbKqCy4pBfzA5KZah8XpfA2PxhD-g9pbUHC82eQqzcQ/viewform?usp=sf_link

Tabù e Greenwashing, ovvero “la missione 100 città nelle scuole” secondo il Comune di Bologna

Il 20 Aprile abbiamo partecipato ad un’iniziativa promossa dallo Showroom comunale  Energia e Ambiente  sito presso l’IIS Aldini-Valeriani dal titolo “La missione ‘100 città nelle scuole’ – Riflessioni per un’educazione alla neutralità climatica”. Nel corso dell’evento, l’assessora Anna Lisa Boni con delega alla transizione ecologica e l’assessore Daniele Ara con delega alla scuola e all’educazione ambientale proponevano un dialogo con il corpo docente rispetto alla “trasformazione ecologica” della città.

Nello stesso incontro ci veniva detto che il 22 aprile è la Giornata della Terra, che non si possono avere approcci verticali e settoriali rispetto all’emergenza climatica, che la partecipazione della cittadinanza è fondamentale per la co-progettazione, la co-realizzazione, per il Piano di azioni e il Piano di Investimento di nuovi progetti. Il focus dei due assessori era, infatti, il coinvolgimento attivo della cittadinanza e delle generazioni più giovani nella produzione di idee e nella formulazione di nuovi linguaggi.

Tuttavia, le presentazioni restituivano uno scenario per chi scrive straniante, in quanto il dibattito avveniva a meno di 1000 metri dagli alberi abbattuti per far spazio al Passante di Nuova Generazione, quella stessa generazione che ha già condannato la classe dirigente per le attuali politiche ambientali.

La contraddizione è stata chiara fin da subito, non solo a noi, e quello che era a tutti gli effetti un tentativo maldestro di cooptazione si è trasformato in una svestizione del re che dopo due ore di confronto era assolutamente nudo.

Non siamo stati gli unici né i primi a svelare che le slide esposte erano in aperto contrasto con opere dannose e inutili come il Passante e che l’idea che si possa insegnare alle nuove generazioni ad essere propositive è in antitesi con le stesse politiche di un’amministrazione che, dopo aver preso la decisione, apre il confronto con la cittadinanza solo sugli eventuali orpelli per abbellire i suoi progetti, alla faccia della co-progettazione e della co-realizzazione.

Il Passante, infatti, trascina con sé una valanga di opere che aumenteranno sempre di più il consumo di suolo, le emissioni di CO2 e di altri inquinanti nell’aria, insieme al numero di veicoli in circolazione.

Entrambi gli assessori hanno risposto che il contesto scolastico impone di pensare a come discutere di tutto ciò con studenti e studentesse, esibendo i numeri e il dibattito sull’opera, così da promuovere un nuovo modo di pensare. Ringraziamo del consiglio, non mancheremo, quindi, di esibire i numeri che la stessa Società Autostrade presenta rispetto all’opera, come ad esempio l’aumento di 1850 tonnellate annue di CO2 dovute ai 25.000 veicoli in più al giorno rispetto ad oggi.

Già solo per questo, ci permettiamo di dubitare del fatto che raggiungeremo l’obiettivo “della neutralizzazione delle emissioni della città entro il 2030”, cioè tra 7 anni. Traguardo che, come la famosa pelle dell’orso, l’amministrazione intende andare a vendere nelle scuole.

Anzi, per dovere di completezza, ci toccherà insegnare piuttosto cos’è il greenwashing e come riconoscerlo, specialmente quando ci viene detto di veicolare contenuti falsamente rassicuranti alle nuove generazioni.

Apprendiamo comunque con piacere che il Comune proseguirà nella sua opera di interlocuzione con le scuole sui temi ambientali: abbiamo la certezza che non mancheranno altri momenti di partecipazione attiva della cittadinanza nel criticare un’opera che la Storia sta già condannando.

Bologna, 21 aprile 2023

Amanda

Cobas Scuola Bologna

RECLUTAMENTO SCOLASTICO: UN BILANCIO PRECARIO

Nonostante le 8 procedure concorsuali fatte negli ultimi tre anni, alcune delle quali non ancora concluse, a fronte di un contingente di 94.130 posti autorizzati dal MEF per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente, quest’anno si è riusciti a coprirne solo 42.979. Le 51.151 cattedre rimanenti non sono in realtà rimaste vuote, ma sono state assegnate, come ogni anno, a docenti precariə facendo arrivare a 217.693, secondo i dati forniti dal MIM alla data del 5 novembre 2022, il totale dei posti dati a supplenza. Ciò significa è precario che il 25% dei docenti.

Per rispettare gli impegni presi nel PNRR si dovranno adesso assumere 70 mila insegnanti entro il 2024. Ma di che cosa stiamo parlando? Se anche andassero in porto tutte le assunzioni richieste dall’Europa entro settembre, rimarrebbero scoperti i 2 / 3 delle cattedre. È evidente che i conti non tornano. 

In attesa che la legge 79/2022 (riforma Bianchi) diventi effettiva, per provare a “limitare il ricorso al precariato”, senza avanzare nessuna pretesa di risoluzione, il governo si trova adesso costretto a dover predisporre l’ennesima fase transitoria. Ancora una volta ci troviamo ad assistere alla messa in campo di misure emergenziali quando si tratta di curare una malattia cronica, per non dire strutturale.

La bozza del decreto PA approvata nel Consiglio dei Ministri lo scorso 6 aprile – di cui si aspetta la pubblicazione in GU ma che non è ancora possibile leggere su canali ufficiali – delinea le modalità con cui il governo dovrebbe riuscire a conseguire l’obiettivo di 70 mila assunzioni entro il 2024. 

Dopo l’insuccesso dei concorsi passati, per i posti comuni si prevede lo straordinario ter, che potrebbe riuscire ad essere addirittura peggiore di quelli che lo hanno preceduto. Il concorso, che sembra potrebbe riguardare anche infanzia e primaria, secondo quanto è possibile leggere sul sito del MIM infatti vede la piena equiparazione tra lo svolgimento di almeno 3 anni di servizio e il possesso dei 24 CFU, che rientrano in gioco dopo essere stati congelati alla data del 31 ottobre del 2022. Praticamente lo Stato sta affermando che aver lavorato tre anni nella scuola sia come aver acquistato un pacchetto di crediti dalle varie università. 

Per quanto riguarda il sostegno si tratterebbe poi di proseguire nelle assunzioni di specializzatə, in coda a quelle da GAE e da concorsi, dalle GPS, comprensive degli elenchi aggiuntivi che si stanno definendo in questi giorni. Se dovessero rimanere ancora posti si procederà ad una mini call veloce. Secondo le prime stime le assunzioni da Gps sostegno si aggirerebbero intorno alle 19 mila unità. C’è inoltre da sottolineare che i contratti verrebbero inizialmente stipulati a tempo determinato, almeno fino al superamento delle prove finali. Il provvedimento, ad ogni modo, costituisce un passo indietro oltre che una mancata occasione: le assunzioni ex articolo 59, infatti, verrebbero così limitate solo al sostegno, mentre fino all’anno scorso erano state previste anche per gli abilitati su posto comune. Sarebbe stato opportuno, al contrario, estenderle anche alla seconda fascia.

La varietà di procedure pensate (concorso straordinario, scorrimento GPS, ricorso alla call veloce…) conferma ancora una volta l’inefficacia di operare le assunzioni soltanto tramite concorso. Ma soprattutto non tiene conto della realtà. 

Tutte le proposte attualmente in campo non sono che toppe per tamponare la situazione problematica del reclutamento, ma in modo temporaneo e senza alcuna lungimiranza. Nonostante le assunzioni continueremo ad avere insegnanti che ogni anno riempiranno i buchi lasciati scoperti dall’inefficienza dei governi e che, con il loro lavoro, permetteranno l’apertura delle scuole a settembre.

Se il precariato è una questione strutturale servono risposte strutturali. La soluzione si chiama doppio canale di reclutamento. Le assunzioni devono avvenire:

  • 50 % tramite procedure concorsuali a cadenza regolare;
  • 50%  tramite l’istituzione di una graduatoria riservata a chi ha 3 anni di servizio nella scuola pubblica statale da mettere in coda alle GAE.

Bisogna cioè riconoscere il diritto alla stabilizzazione in relazione al servizio maturato da tutto il personale precario. Se siamo ritenuti idonei a fare le supplenze per anni, allora lo siamo anche per il ruolo. 

19 aprile 2023

Gruppo precariato – Cobas Scuola Bologna

Continua la protesta all’Aldrovandi Rubbiani contro la gestione autocratica dell’Istituto 20 aprile 2023 ore 14

A 5 mesi dallo sciopero una nuova manifestazione giovedi 20 aprile alle ore 14 davanti alla scuola in Via Marconi 40 e poi a seguire all’USP, dove alle 15.15 una delegazione sarà ricevuta dal dott. Panzardi per conto dell’USR.

Le nostre tre rsu di istituto  invitano a partecipare a sostegno della loro lotta che è la nostra lotta contro tutti i presidi padroni.

Continua lo stato di agitazione del personale docente e ATA dell’Istituto Aldrovandi Rubbiani di Bologna

20 APRILE 2023 ORE 14.00 MANIFESTAZIONE IN VIA MARCONI 40   A SEGUIRE SOTTO L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE

A cinque mesi di distanza dallo sciopero del 18 novembre 2022  tutti i motivi del conflitto con la dirigenza scolastica rimangono irrisolti.

Il confronto tra le parti richiesto dall’Ufficio Scolastico Provinciale, al termine dell’indagine conoscitiva avviata  dopo lo sciopero, ha confermato  l’assenza di reali aperture da parte della dirigente e il fallimento di ogni ipotesi di mediazione.

Al contrario, l’assemblea del corpo  docente svoltasi il giorno 16 marzo 2023 ha aggiunto nuovi e diffusi motivi di scontento e ha chiesto alle rappresentanze sindacali di non sottoscrivere il contratto di istituto decidendo di continuare la mobilitazione.

Docenti e ATA indicono quindi un’ulteriore iniziativa di protesta per dare un futuro diverso all’istituto Aldrovandi Rubbiani.

CONTRO

  • La gestione autocratica della scuola
  • Il ripristino del bonus premiale
  • L’impiego strabordante delle risorse della scuola per retribuire funzioni dirigenziali delegate allo staff
  • La mancanza di informazione e trasparenza sulle decisioni e sulla gestione delle risorse
  • La disorganizzazione gestionale della scuola fonte di confusione e malessere
  • Il clima autoritario nelle relazioni quotidiane
  • L’arbitrarietà nelle decisioni e la mancanza di criteri condivisi

PER

  • Una gestione partecipata e condivisa della scuola
  • Il rispetto della distinzione tra il tempo di lavoro e il  tempo di vita
  • Il pieno riconoscimento economico dell’aggravio di lavoro imposto attraverso l’assegnazione unilaterale dei docenti alle classi
  • maggiore trasparenza nella distribuzione degli incarichi e delle risorse al personale ATA
  • La tutela dell’accesso al part time e il pieno diritto ai permessi retribuiti
  • Il ripristino di un ambiente di lavoro sereno e collaborativo

27 aprile LIBERIAMOCI DAL FOSSILE E DALLE OPERE INUTILI

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Incuranti della catastrofe climatica già in atto, i decisori politici e i poteri economici di questo paese continuano a far gravare sui territori nuovi progetti di infrastrutture che vincoleranno ancora per molto tempo il nostro futuro all’uso dei combustibili fossili.
Progetti pericolosi per il clima, per la salute e la sicurezza delle comunità e degli ecosistemi, che coinvolgono anche litorali a noi vicini.
Ravenna ed il suo mare ne sono particolarmente colpiti.
È atteso, infatti a otto km dalla città, l’arrivo di un rigassificatore offshore con capacità di stoccaggio di 170mila metri cubi di gas. Una potenziale bomba galleggiante che scaricherà in atmosfera metano incombusto ed in mare grandi quantità di cloro ed acqua fredda, mettendo a rischio la biodiversità marina.
Sempre a Ravenna, al largo di Porto Corsini, incombe il progetto per la creazione del più grande impianto del mondo (nelle previsioni dell’ENI) per lo stoccaggio di anidride carbonica, finalizzato a convogliare nei vecchi pozzi di metano esausti la CO2 proveniente dalle industrie inquinanti.
Una tecnologia di discutibile efficacia, definita da più di 50 autorevoli scienziati come “un alibi straordinario per continuare a produrre anidride carbonica contribuendo all’attuale trend di crescita esponenziale del disastro ambientale”.
Anche Ravenna infine subisce l’ampliamento delle possibilità di ricerca ed estrazione di idrocarburi in Adriatico deciso dai governi Draghi e Meloni, e la prospettiva del passaggio nella sua provincia del gasdotto Linea Adriatica Snam, il cui punto di arrivo è previsto a Minerbio.
In questo modo la nostra regione si troverà legata mani e piedi alle multinazionali del fossile e pochi margini rimarranno per le alternative rinnovabili già esistenti, in un territorio, la Pianura Padana, con l’aria più inquinata d’Europa.

Per entrare nel merito di questi progetti disastrosi, per promuovere la partecipazione al corteo del 6 maggio a Ravenna, per la giustizia climatica e contro le opere fossili, convochiamo a Bologna una assemblea giovedì 27 aprile alle h. 18,00 presso il Centro Sociale G. Costa di via Azzogardino 48.

Interventi di:
Pippo Tadolini, Coordinamento Ravennate Per il Clima Fuori dal Fossile.
Vincenzo Balzani, Professore Emerito, Dipartimento di Chimica “G. Ciamician”, UniBO.

Organizzano: Associazione Bianca Guidetti Serra, Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile, CESP – Centro Studi Scuola Pubblica, Cobas Scuola, Collettivo Alta Pressione, Ecor.Network, RECA – Rete Emergenza Climatica e Ambientale.

RAVENNA, 6 MAGGIO 2023, h. 14,00
CORTEO LIBERIAMOCI DAL FOSSILE
NO rigassificatori, NO trivelle, NO gasdotti
Concentramento in via Darsena 19
https://fb.me/e/2x6oBNp39

Per i pullman da Bologna: 347 2843345
fuoridalfossilebo@gmail.com

Comitati di base della Scuola – Senza la base scordatevi le altezze